La Regione regala l’abbonamento urbano del bus a chi sottoscrive un abbonamento del treno sopra i 10 kilometri. Una misura intermodale nella giusta direzione per ridurre l’inquinamento e il traffico privato.

In tema di mobilità lungo la via Emilia si discute e polemizza quasi esclusivamente attorno ai progetti infrastrutturali, come autostrade, passanti e nuove bretelle. Assai meno visibilità hanno provvedimenti della Regione che vanno nella direzione opposta e favoriscono la mobilità sostenibile.
Uno di questi riguarda una cospicua fetta di persone che abitano in provincia e lavorano nei grandi capoluoghi dell’Emilia Romagna (e viceversa). Se si deve percorrere una tratta superiore ai 10 kilometri e si sottoscrive un abbonamento per il treno, l’abbonamento urbano per l’autobus è gratuito.

Già prima di questa misura di viale Aldo Moro, l’abbonamento treno+bus si presentava più conveniente rispetto all’utilizzo dell’auto privata. Per una tratta inferiore ai 30 kilometri, il costo dell’abbonamento mensile si aggirava intorno ai 70 euro. Ancora più risparmio, invece, se si sottoscriveva l’abbonamento annuale.
Oggi, grazie al provvedimento regionale, il costo dell’abbonamento mensile a treno+bus, per la medesima tratta, ammonta a 49 euro. Considerando il costo del carburante, si parla di meno della metà di quello che un cittadino o una cittadina spenderebbe utilizzando l’auto privata.

Oltre al fattore economico, i vantaggi dell’intermodalità col trasporto pubblico sono di varia natura. Senza dubbio una delle questioni centrali è quella ambientale: la riduzione delle emissioni inquinanti e la riduzione del traffico sono conseguenze di cui beneficia sia la salute dei cittadini e delle cittadine che dell’ambiente. Senza considerare che la riduzione del rischio di incidentalità, che è in Emilia Romagna, nei primi sei mesi del 2019, ha provocato 141 morti, contro 128 dell’anno prima.
Sempre legati alla salute ci sono gli effetti dello stress da traffico e la riduzione del tempo di vita, poiché impegnato negli spostamenti, che con il trasporto privato richiede concentrazione e sottrae spazio ad altre attività, come ad esempio la lettura.

La “svolta ecologica” di cui si parla sempre più insistentemente, visti gli effetti dei cambiamenti climatici, almeno in Emilia Romagna e nel settore della mobilità è possibile per un numero crescente di persone, grazie agli investimenti che la Regione ha effettuato, soprattutto sul tema dell’intermodalità.