Sarà la memoria il filone principale dell’undicesima edizione di Some Prefer Cake , il festival internazionale di cinema lesbico che si svolgerà a Bologna dal 20 al 22 settembre.
Un tema non casuale, dal momento che ci troviamo nel 50° anniversario dei moti di Stonewall e che verrà declinato in vari modi. Ad esempio con l’apertura di venerdì sera, quando verrà proiettato “Invisible women“, il documentario di Alice Smith che racconta la storia di ricostruzione della propria memoria pubblica da parte di un gruppo di attiviste lesbiche a Manchester negli anni ’60 e ’70. O come “Lives: visible“, il lavoro di Michelle Citron che parte dalla documentazione fotografica di una coppia lesbica che ha fotografato la comunità lesbica di Chicago.

La memoria è presente anche nel visual di questa edizione del festival, che contiene un patchwork di fotografie di lesbiche durante le manifestazioni, provenienti dall’archivio di Luki Massa, fondatrice del festival e attivista scomparsa qualche anno fa.
Nella grafica è contenuto anche un cartello con lo slogan “Lesbichezza mezza bellezza“, che segnala anche l’utilizzo dell’ironia nella battaglia politica condotta dal movimento lesbico. “È uno slogan che abbiamo utilizzato anche nel crowdfunding che ha anticipato il festival e che ci ha fatto molto divertire”, osserva ai nostri microfoni Elisa Coco di Comunicattive, l’agenzia di comunicazione che cura la direzione artistica del festival.

Durante il festival non ci sarà spazio solo per le proiezioni cinematografiche, ma anche per incontri e presentazioni. In particolare quest’anno saranno tre i libri che verranno presentati e discussi. A partire da sabato, quando sarà presentato “Sguardi che contano. Il cinema al tempo della visibilità lesbica” della giornalista Federica Fabbiani che, come si evince dal titolo, mette a confronto la rappresentazione della lesbica nel cinema di ieri – stereotipata e negativa – con quella più complessa e articolata di oggi. Alla presentazione seguirà una riflessione con l’autrice e Silva Fedrigo (Rodaggio Film), Margherita Ferri (regista), Elisa Bozzarelli (documentarista).

Domenica, invece, si svolgerà una tavola rotonda sui femminismi con quattro giornaliste che sono intervenute sul tema con due libri: da un lato Barbara Bonomi Romagnoli e Marina Turi, autrici di “Non voglio scendere“, dall’altro Benedetta Pintus e Beatrice Da Vela, autrici di “Siamo marea“, che fa esplicito riferimento ad uno slogan di Non Una di Meno.
L’editoria è presente anche in una mostra, allestita negli spazi inferiori del cinema. Si intitola “C.L.I. La Bollettina” e presenta alcune copertine dell’omonima rivista mensile lesbica uscita tra il 1981 e il 2002, a tutt’oggi una delle più longeve esperienze di editoria lesbica autoprodotta.
“Abbiamo coinvolto anche alcune artiste che lavorano oggi sul formato della fanzine”, aggiunge Coco, che sottolinea questa linea rossa creata nel settore editoriale femminista.

Come ogni anno, Some Prefer Cake prevede anche un momento più ludico e di socializzazione. Sabato sera, infatti, il festival si sposta dal Nuovo Cinema Nosadella verso Elastico Fa/Art, dove si terrà il “Wicked Women Some Prefer Cake Party“, che prevede l’esibizione delle dj della Collettiva Elettronika, ma anche la proiezione di alcuni corti di post porno, che serviranno sempre a riflettere sul tema della rappresentazione del piacere femminile.

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ELISA COCO: