Scuola e Costituzione ha incontrato stamattina l’assessore regionale all’Istruzione Patrizio Bianchi, consegnandogli 5800 firme raccolte contro l’ipotesi di posticipare l’inizio dell’anno scolastico per prolungare la stagione turistica. Bianchi vuole confermare l’inizio a metà settembre, ma in giunta regionale potrebbero esserci dissapori con Corsini, assessore al turismo.

Scuola e Costituzione: interviene Patrizio Bianchi

Restituire dignità alla scuola“. È questo il principio che sta guidando il comitato Scuola e Costituzione nella battaglia sul tema dell’apertura dell’anno scolastico, scoppiato qualche settimana fa, quando l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, ha avanzato la proposta di posticipare l’apertura delle scuole per prolungare la stagione turistica.
Secondo Scuola e Costituzione l’istruzione, negli ultimi anni, è stata già sufficientemente bistrattata: dalla riforma Gelmini che ha tagliato le ore di lezione fino al “liceo breve”, della durata di quattro anni, annunciato dall’attuale ministra Valeria Fedeli.

“Vuoi per l’emergenza neve, vuoi per le elezioni, vuoi per gli scioperi o le occupazioni, si fa già fatica a raggiungere i duecento giorni previsti per legge – spiega ai nostri microfoni Bruno Moretto, segretario di Scuola e Costituzione – Portare l’apertura delle scuole alla terza settimana di settembre, come vorrebbe l’assessore al turismo, comprimerebbe ancora di più il calendario”.
Delle due, secondo Moretto, l’apertura delle scuole dovrebbe essere anticipata, consentendo delle interruzioni durante l’anno per i corsi di recupero o altre attività didattiche.

Sono queste le istanze che il comitato ha portato questa mattina a Patrizio Bianchi, assessore all’Istruzione della Regione, insieme alle 5800 firme raccolte dall’appello per subordinare la scuola alle esigenze economiche del turismo.
“L’assessore ci ha accolti con molta gentilezza – afferma Moretto – e ci ha detto che in giunta chiederà di confermare l’apertura al 15 di settembre”. Quello che emerge fra le righe, però, è che la sua posizione non sia unanimemente condivisa nell’organo esecutivo di viale Aldo Moro, ma che permangano divisioni. Verosimilmente con l’assessore Corsini.

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