Nel giorno in cui il Consiglio si esprime sull’esito del referendum, il comitato Articolo 33 annuncia il suo scioglimento: “Il nostro obiettivo è stato raggiunto”. Le iniziative per la scuola pubblica proseguiranno. Provocazione alle larghe intese: “Abbiano il coraggio di cancellare lo strumento referendum”.

Comitato Articolo 33, epilogo dolce

I referendari hanno anticipato di un’ora l’inizio della seduta di Consiglio comunale – che dovrà decidere se recepire o meno l’esito del voto del 26 maggio – per comunicare lo scioglimento del comitato.
Articolo 33, come tutti i comitati referendari, ha esaurito la sua funzione. “Il nostro obiettivo è stato raggiunto”, osservano gli attivisti, che rivendicano la vittoria contro i finanziamenti alle materne private.

Ad aver perso, secondo Articolo 33, è la maggioranza delle larghe intese che si conferma anche a Bologna e che quest’oggi in aula affosserà il risultato delle urne.
“Abbiano il coraggio di cancellare il referendum dallo Statuto comunale – è la provocazione lanciata a Pd e Pdl – perchè se non rispettano il volere dei cittadini tanto vale cancellare lo strumento e risparmiare risorse”.
Qualcuno va oltre e chiede che Sel, attualmente nella maggioranza, tragga le conseguenze politiche delle larghe intese.

A concludersi, precisano i referendari, è solo l’esperienza del comitato, non la battaglia per la scuola pubblica.
A tal proposito gli attivisti di Articolo 33 hanno intenzione di proseguire le attività con formule nuove. A partire da un incontro nazionale da tenersi a Bologna che stimoli la riflessione sul tema dell’istruzione.