Per il Comitato per l’Alternativa al Passante Nord l’accordo raggiunto al Ministero delle Infrastrutture è illegittimo. “La Provincia non esiste più, Errani si è dimesso e il sindaco si è autoproclamato referente della Città Metropolitana”: un balzo in avanti per condizionare i futuri eletti. Critiche anche a Lupi che definisce utile un’opera già bocciata da studi di Autostrade e alla presunta attenzione di Merola al consumo di suolo.

Passante Nord e Consumo di suolo

Ieri il sindaco di Bologna Virginio Merola non nascondeva la sua soddisfazione per l’esito della riunione al Ministero delle Infrastrutture sul tema del Passante Nord. Il summit tra il ministro Maurizio Lupi, Merola, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Emilia-Romagna Alfredo Peri, il vicepresidente della provincia di Bologna Giacomo Venturi e l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci dovrebbe aver sbloccato la contestata bretella autostradale pensata per decongestionare il traffico nel nodo bolognese.

Secondo gli accordi, vengono confermate le risorse necessarie e da settembre si entrerà nella fase della progettazione preliminare che dovrà essere sottoposta ai Comuni interessati. Il tracciato è quello proposto dagli enti locali e la congestione del traffico sulla attuale tangenziale, secondo Merola, sarà risolta
oltre che dal nuovo passante, dalla possibilità di utilizzare anche il tratto  autostradale attuale gratuitamente con un sistema di bypass.
Il sindaco di Bologna ha sollevato anche il tema del consumo di suolo e ha annunciato di voler rinaturalizzare parti di territorio.

Oggi arriva la risposta del Comitato per l’Alternativa al Passante Nord, che da tempo è detrattore dell’opera. Il primo destinatario delle critiche del comitato è il ministro Lupi, che ha definito utile ed inserito nell’agenda delle priorità il Passante Nord, quando diversi studi di Autostrade ne hanno dimostrato l’inutilità.
Ma è sulla legittimità dell’accordo che si concentrano le osservazioni dei contrari all’opera: “L’accordo è stato sottoscritto da soggetti istituzionalmente e oggettivamente non legittimati – spiega ai nostri microfoni Gianni Galli – visto l’attuale situazione della Provincia, della Regione e dello stesso Comune metropolitano”. Per il comitato l’accordo rappresenta una “fuga in avanti” che vuole condizionare chi verrà democraticamente eletto.

Quando al tema del consumo di suolo, il comitato risponde direttamente a Merola: “Pur riconoscendo l’innegabile e gigantesco consumo di territorio del Passante, il sindaco si affretta ad ipotizzare la bonifica territoriale dello scalo merci ferroviario di San Donato per compensare la perdita di oltre 800 ettari di terreno agricolo vergine, quasi che un atto dovuto (la bonifica) possa compensare e costituire valida giustificazione di un nuovo e ulteriore sfregio al territorio”.