La travagliata legge regionale contro l’omotransfobia si trasforma in uno stigma per gli omosessuali. Il Pd vuole inserire un emendamento contro la gestazione per altri. Infuriato il presidente del Cassero Vincenzo Branà: “Siete omofobi e misogini, vi state suicidando politicamente e siete in linea con la Lega”.

Omotransfobia: la linea del PD che flirta con la Lega

Pare non esserci speranza all’interno del Partito Democratico in Regione per trovare una quadra sulla discussa e travagliata legge contro l’omotransfobia. Un provvedimento che è stato più volte ostacolato dalla componente cattolica del partito e che ora rischia di diventare una legge che, invece di tutelare omosessuali e trans dalle discriminazioni, li addita e stigmatizza.
Tutto sta in un emendamento da inserire nella legge in discussione che modifica un’altra legge, la 6/2014 sulla parità, definendo la gestazione per altri (o maternità surrogata) “una violazione della dignità della persona”. In sostanza, si equipara la pratica a violenza sessuale, abuso di minori, sfruttamento della prostituzione.

A pochi giorni dall’edizione bolognese del World Congress of Families, che porterà femministe e movimento lgbtq a protestare contro l’arrivo degli integralisti cattolici e di estrema destra in città, si apre un fronte tra il Pd e la comunità omosessuale.
“La maternità surrogata usata per stigmatizzare gli omosessuali – commenta su Facebook Vincenzo Branà, presidente del Cassero di Bologna – Siete degli omofobi e dei misogini“. Ai nostri microfoni, Branà continua la riflessione: “È un suicidio politico del Partito Democratico a pochi mesi dalle elezioni regionali. Quella misura è in perfetta continuità col provvedimento di Salvini che ha cancellato in Gazzetta Ufficiale le famiglie arcobaleno“.

Il presidente del Cassero continua andare a fondo e sottolinea che, in questa occasione, a parte i consiglieri comunali Mori e Mumolo, è tutto il Pd ad abbracciare quella linea, non la minoranza cattodem.
“Ricordo inoltre che stiamo parlando di soli maschi, cioè persone senza utero, che decidono sulla pelle delle donne, senza averle interpellate, come ha sottolineato l’assessora Susanna Zaccaria”.
Anche l’assessora comunale, dalle colonne di Repubblica Bologna, ha infatti criticato la legge.

“Attenzione però, qui non stiamo parlando di essere a favore o contro la gpa, che peraltro nel 90% dei casi è una tecnica utilizzata dalle coppie eterosessuali – conclude Branà – Quello è un tema complesso su cui dovranno esprimersi, coi tempi che riterranno opportuni, le donne”.
Il punto, per il presidente del Cassero, è l’inserimento di uno stigma nei confronti degli omosessuali proprio in una legge che dovrebbe metterli al riparo dalle discriminazioni.
Quindi c’è un problema culturale nel Pd? “Enorme”, conclude Branà.

ASCOLTA L’INTERVISTA A VINCENZO BRANÀ: