Continua la conta dei morti in Nepal e il premier Koirala stima 10 mila vittime. Intanto da tutto il mondo, compresa l’Italia, stanno arrivando squadre di aiuto per dare assistenza ad 8 milioni di persone dichiarate in emergenza umanitaria, ma la situazione è ancora in divenire. E per ora anche raggiungere il Nepal non è facile a causa del congestionamento dell’aeroporto di Katmandu.

La conta dei morti in Nepal non si arresta e, ormai al di là dei numeri impressionati – il premier nepalese Sushil Koirala stima 10 mila morti -,  tutto il mondo sta intervenendo come può per portare aiuto immediato a più di 8 milioni di persone dichiarate da United Nations Office in emergenza umanitaria.
Ed anche l’ong Gvc, il Gruppo di volontariato civile con sede a Bologna, si sta attivando per mandare sul campo un’equipe di professionisti per fornire assistenza alla popolazione per cui, come spiega la presidente dell’ong Dina Taddia, serve un’immediata mobilitazione solidale di istituzioni, privati e cittadini.

“Vogliamo essere subito attivi per la distribuzione di filtri per la purificazione dell’acqua, teli per piccoli ripari, materassi e coperte. Ci stiamo coordinando con il sistema delle Nazioni Unite per capire quali sono i bisogni, ma saremo operativi dalla prossima settimana” afferma la presidente.

Per ora Gvc ha stanziato un fondo di circa 50 mila euro per garantire una prima fornitura di acqua, servizi igienico-sanitari, riparo e cibo. Mentre per la seconda fase di aiuto verranno messi a disposizone altri finanziamenti per la ricostruzione e la riabilitazione a lungo termine delle zone colpite: scuole ed edifici pubblici sono andati distrutti e le strutture rimaste sono insufficienti. “La popolazione è allo stremo – continua Taddia – accampata all’aperto, l’acqua corrente non c’è più e inizia a scarseggiare anche quella in bottiglia”.

Anche solo raggiungere il Nepal per ora non è facile: ieri per due volte una squadra di aiuti giapponese non è riuscita ad atterrare all’aeroporto di Katmandu perché totalmente congestionato. “Noi voliamo con aerei di linea ancora garantiti: da una parte c’è l’esodo degli stranieri che stanno tornando a casa e dall’altra ci sono operatori umanitari che stanno arrivando. Inoltre le strade sono poco percorribili, ma siamo in contatto con varie organizzazioni locali che ci diranno come muoverci” spiega Taddia che aggiunge come la situazione sia tutt’ora in divenire. E per il momento il premier Koirala ha dichiarato che l’intervento dei soccorsi finora è stato inefficace e ha lanciato un ultetiore appello alla comunità internazionale affinché fornisca tende, medice e assistenza generale.

Per sostenere la popolazione del Nepal è possibile donare mandando un messaggio al numero 45591 (1 euro dal cellulare e 2 euro dai telefoni fissi) da oggi fino al 10 maggio o attraverso il conto corrente bancario EmilBanca Codice IBAN IT 19 H 07072 02411 045000092736. Maggiori informazioni su www.agire.it