Mentre il vescovo Zuppi va al Tpo, una frangia del Pd attacca Làbas. Il centro sociale di Vicolo Bolognetti ha cose più interessanti a cui pensare: giovedì si svolgerà Làbas Calling – Scegli da che parte stare!, un’assemblea per aprirsi ad altre persone e realtà e per ridefinire il concetto stesso di “centro sociale”.

Che le geografie politiche stiano cambiando è sotto gli occhi di tutti, ma Bologna, in questi anni, rappresenta un osservatorio interessante. Gli schemi con cui eravamo abituati a riflettere, infatti, sembrano saltati e i fatti degli ultimi giorni lo confermano.
Alcuni, ad esempio, sono rimasti straniti dalla visita che il vescovo di Bologna Matteo Zuppi farà questa sera al Tpo. Strano che un porporato vada in un centro sociale, strano che il centro sociale accolga un vertice ecclesiastico. In realtà, sotto la gestione di Bergoglio e su questioni come l’accoglienza dei migranti, i movimenti sono molto più vicini alle posizioni della Chiesa che a quelle del centrosinistra italiano, quello della legge Minniti-Orlando, per intenderci.

Ad aggiungere un elemento di straniamento è l’attacco che venerdì scorso il consigliere comunale Raffaele Persiano ha rivolto a Làbas, il centro sociale che ha trovato una nuova casa a Vicolo Bolognetti.
“Vorrei essere sicuro che non ci sia il minimo contatto con i bambini che frequentano le scuole — ha detto Persiano — perché non vorrei che quegli alunni fossero sensibilizzati alla violenza col contatto costante con queste persone, che sono state definite con una forte pulsione deviante”.
Una posizione che non viene apprezzata da suoi stessi colleghi di partito, che con Làbas hanno tenuto un atteggiamento di dialogo.
“Da prima dello sgombero dell’8 agosto Làbas è al centro dei fuochi incrociati interni al Pd – osserva ai nostri microfoni Tommaso, attivista del centro sociale. Sono dinamiche interne a quel partito che non ci interessano molto”.

Il centro sociale, infatti, è molto più interessato dal percorso che sta portando avanti e che, dopo lo sgombero e prima dell’assegnazione, veniva sintetizzato con lo slogan “Làbas oltre Làbas“.
Da tempo, infatti, gli attivisti stanno operando un’apertura verso soggetti e realtà del territorio anche molto distanti dall’ambiente movimentista e bisogna leggere in questa chiave anche “Làbas Calling – Scegli da che parte stare!“, l’appuntamento lanciato per giovedì prossimo, 19 aprile, alle 18.30.
“Si tratterà di un’assemblea – spiega Tommaso – in cui spiegheremo come funziona Làbas e in cui daremo spazio alle domande di quanti vorranno dedicare la loro generosità per il progetto”.

Tenendo fermi valori come antifascismo, antirazzismo e antissessismo, il centro sociale vuole allargare i propri confini, ridiscutendo il concetto stesso di “centro sociale”, così come lo abbiamo conosciuto finora.
Le trasformazioni che stanno caratterizzando Bologna, secondo gli attivisti, impongono una riflessione e un modo di azione nuovi ed ecco che l’appuntamento di giovedì vuole rappresentare un tassello di questo percorso in cui ciascuno deve “mettere da parte un po’ della propria identità ed aprirsi alle/agli altr*, alla loro energia ed immaginazione, ai loro desideri e voglia di fare”, come si legge nel comunicato di lancio.

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