Dopo l’attentato fascista di Macerata, il centro sociale Sisma e l’Anpi promuovono una manifestazione nazionale antifascista per il 10 febbraio. “Non è solo una questione locale ma è un punto di non ritorno che deve riguardare tutti”.

Ci aveva ironizzato Wu Ming, con una campagna intitolata “La parola con la F”. La F, ovviamente, è l’iniziale di fascismo, una parola che la classe politica non riesce proprio a pronunciare, mentre i media invitano in studio esponenti di Forza Nuova e Casa Pound.
Ora, dopo l’attentato fascista di Macerata, il centro sociale Sisma lancia per il 10 febbraio una manifestazione antifascista e antirazzista nazionale dal nome emblematico: “Inizia con la F ma non è follia“.

Il richiamo è a come stampa e politica hanno trattato quanto accaduto sabato scorso nella città marchigiana. La velocità con cui il gesto di Luca Traini, ex candidato della Lega e militante dell’estrema destra, è stato derubricato a “gesto di un folle” è stata impressionante e la dice lunga della percezione di quanto sta accadendo in Italia.
Tra le poche voci antifasciste a levarsi c’è naturalmente da registrare quella dell’Anpi. La presidenza nazionale ha definito i fatti di Macerata “un atto di terrorismo razzistico“.
L’Anpi marchigiana, nel frattempo, sta organizzando la propria partecipazione alla manifestazione del 10 febbraio.

L’invito alla calma del Pd ed altre forze politiche appare piuttosto come la paura di toccare un tema che, in questa campagna elettorale, appare impopolare. In questa chiave andrebbero lette anche le misure annunciate e volute da esponenti dem: l’apertura di centri per i rimpatri (Cpr) volute dal ministro Marco Minniti e a cui ha aderito anche il sindaco di Bologna Virginio Merola.
La cosa più stomachevole della vicenda di Macerata è l’inversione operata tra vittime e aggressori. I migranti, vittime della sparatoria del neofascista, sono diventati il problema, la causa della violenza, la “bomba sociale” di cui parla Silvio Berlusconi.
Definire irresponsabili quanti affermano queste cose non è più sufficiente: in Italia è in atto un processo di involuzione fascista ed è bene prenderne atto.

Per questo motivo è particolarmente importante che, dopo un primo presidio spontaneo registratosi ieri, la manifestazione indetta per il prossimo 10 febbraio sia partecipata.
Ogni coscienza antifascista di questo Paese dovrebbe palesarsi e partecipare all’iniziativa.
“Quello che è accaduto a Macerata non è solo una questione del nostro territorio – osserva ai nostri microfoni Gabriella del Sisma – ma è un punto di non ritorno che riguarda tutti”.

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