Cgil, Cisl e Uil scrivono al sindaco Merola e al neo-assessore alla Sicurezza Aitini per chiedere un incontro urgente dopo “i vergognosi fatti di sabato scorso”, con diversi banchetti di forze neofasciste disseminati per la città. Già mesi fa i sindacati proposero una piattaforma che andava in questa direzione, che è già stata approvata da alcune Amministrazioni della provincia.

Vedere banchetti di formazioni di estrema destra che si richiamano al fascismo in piazza dei Martiri, dedicata a quanti persero la vita per la liberazione del Paese, è rimasto sullo stomaco a molti.
Ora, però, Cgil, Cisl e Uil di Bologna scrivono al sindaco Virginio Merola e al neo-assessore alla Sicurezza Aitini per chiedere un incontro urgente sul tema. “I vergognosi fatti di cronaca che sabato scorso hanno interessato la nostra città (banchetti di Casa Pound e Forza Nuova posizionati in vari punti del centro storico) sono di una gravità inaudita”, scrivono le organizzazioni sindacali.

I sindacati ricordano di aver presentato mesi fa uno specifico punto della piattaforma sociale e territoriale finalizzato ad una intesa che vietasse la concessione di spazi a simili movimenti.
Nel frattempo, gli stessi problemi che vive oggi il capoluogo si sono manifestati in altri Comuni della provincia, come ad esempio Budrio.
“Con alcune Amministrazioni abbiamo già firmato un’intesa che vieta la concessione di spazi pubblici a formazioni che si richiamano all’ideologia fascista”, ricorda ai nostra microfoni Sonia Sovilla della Cgil.

Eppure molte Amministrazioni sostengono di avere le mani legate, dal momento che molte delle autorizzazioni arrivano dalla Prefettura e visto che queste organizzazioni non vengono messe al bando dalle autorità giudiziarie.
“Siamo consapevoli che ci sono dei vuoti legislativi che possono creare dei problemi – osserva Sovilla – ma noi siamo convinti che le forze politiche e le istituzioni debbano lanciare dei messaggi molto chiari, devono esprimersi e prendere una posizione”.

Nel recente passato e nella nostra regione alcuni sindacalisti e lavoratori sono stati oggetto di aggressioni da parte di formazioni di estrema destra. Episodi che inducono i sindacati a ritenere grave la situazione e esporsi per chiedere provvedimenti e arginare i rigurgiti fascisti.
La stessa determinazione e la stessa sensibilità, invece, non sembrano caratterizzare le prese di posizione di esponenti politici e istituzionali. “È abbastanza strano che l’ambiente della sinistra, che si è sempre richiamato all’antifascismo come valore fondante, resti in silenzio”, lamenta Sovilla.

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