Elezioni anticipate

A poche ore dal voto della prima tranche di riforme imposta da Bruxelles alla Grecia, il ministro dell’Interno ellenico, Nikos Voutsis, afferma ai microfoni della radio di Syriza che probabilmente in autunno si terranno elezioni anticipate. Deliolanes: “Se si vota Tsipras stravince”.

Sono passate pochissime ore dal voto con cui il Parlamento greco ha approvato la prima tranche di riforme imposte da Bruxelles al Paese ellenico e già il terremoto politico si fa sentire ad Atene.
Il ministro dell’Interno, Nikos Voutsis, ha affermato ai microfoni dei colleghi di Radio Kokkino, la radio di Syriza, che sono probabili elezioni anticipate in autunno, a settembre ottobre.

L’estratto dell’articolo sul sito di Radio Kokkino:

“Se non saranno a settembre saranno ad ottobre, e saranno il risultato di una visione generale, non solo del governo Syriza, sugli sviluppi più ampi”, ha detto il ministro.
Alla domanda su quale sarebbe la questione centrale delle prossime elezioni, il ministro dell’Interno ha risposto che sarebbe un mandato per applicare il programma del partito: “un programma con anticorpi agli effetti di conseguenze ingiuste, per esempio agli agricoltori, in modo che attraverso interventi programmatici e politici mirati si possano controbilanciare gli effetti del patto. E ovviamente per combattere l’evasione fiscale, l’esenzione dalle tasse, e l’oligarchia”.

Sulla questione di un rimpasto di governo, Voutsis ha detto che il primo ministro deciderà entro il 22 luglio. “Non agire in questi casi non porta nessun bene” ha detto Voutsis, segnalando l’iniziativa immediata di Tsipras di sostituire i ministri che hanno votato contro il patto mercoledì notte.


IL COMMENTO. Per il giornalista greco Dimitri Deliolanes, se si andasse ad elezioni anticipate Alexis Tsipras stravincerebbe, perché è l’unico che ha condotto una battaglia contro i creditori, pur avendola persa. “In Italia si legge ‘Tsipras traditore’ – osserva Deliolanes – ma i cittadini greci sono meglio informati e non si sono fatti trarre in inganno dai media”.
Il nodo politico, per il premier greco, ora è la composizione del Parlamento. Per evitare le larghe intese, dunque, Tsipras vorrebbe andare al voto senza candidare gli esponenti della minoranza. Ipotesi che creerebbe lacerazioni ancora più profonde all’interno di Syriza.