Dopo la mobilitazione della settimana scorsa, anche la Regione Emilia-Romagna si mobilita per i criteri di ripartizione dei fondi contro la violenza di genere. Lanciata la campagna “Non toccate il fondo”, cui è possibile partecipare sul web. “I soldi vadano a strutture qualificate, non siano distribuiti a pioggia”.

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Parte la campagna “Non toccate il fondo”, che invita i cittadini a mobilitarsi per sostenere le circa 500 associazioni che in Italia offrono gratuitamente il loro supporto a tutte le donne in situazioni difficili. La prima iniziativa, già messa in campo, è  una mail bombing per chiedere al governo Renzi di ripensare la modalità di ripartizione dei fondi per contrastare la violenza alle donne.

Il tema è quello delle risorse, i 17 milioni di euro che il governo centrale ha stanziato per gli anni 2013-14 in sostegno delle associazioni attive sul territorio. “Di questi fondi però alle associazioni arriveranno soltanto le briciole-denuncia Sandro Mandini, vice presidente dell’Assemblea legislativa Emilia-Romagna– e a ciascuna associazione verranno assegnati direttamente solo 6 mila euro in due anni”. La richiesta, che verrà inoltrata via mail direttamente al Presidente del Consiglio, è quella di ripensare alla suddivisione dei fondi, facendo in modo che le risorse vengano erogate direttamente ai soggetti che gestiscono i centri antiviolenza e le case rifugio.

Per la campagna di sensibilizzazione si è deciso di ricorrere al web. “Così c’è la possibilità che ogni cittadino con un click si renda protagonista”, spiega Mandini. Per accedere è attiva una pagina Facebook (www.facebook.com/pages/Non-toccate-il-fondo/492376984231740).

Aderisce a “Non toccate il fondo” anche la Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna. “Vogliamo tenere alta l’attenzione su queste tematiche”, ha commentato Valeria d’Onofrio. “Mentre i fondi vengono distribuiti con tempistiche dilatate le violenze continuano”.

Ilaria Chia