Mercoledì 21 marzo gli Educatori Uniti contro i Tagli promuovono un’assemblea pubblica per confrontarsi sulla legge ex-Iori, in vigore dal primo gennaio, che riordina il settore e riconosce la figura dell’educatore sociale. Tra i dubbi, il destino degli educatori senza titolo, gli appalti degli Enti Locali e i costi per la formazione per regolarizzare la propria posizione, a carico dei lavoratori.

Dal primo gennaio 2018 è in vigore la legge “ex-Iori”, che per la prima volta riconosce come figura professionale l’educatore sociale. Una figura che così diventa disciplinata e tutelata grazie alla nuova normativa, che però pone alcuni quesiti e dubbi che è necessario chiarire.
Per questo motivo il coordinamento degli Educatori Uniti contro i Tagli promuove un’assemblea pubblica, che si svolverà alle 20.00 di mercoledì 21 marzo nella Sala Piazza di via Marco Polo 51.

“Se da una parte la normativa vuole creare ordine all’interno di una realtà professionale sfaccettata e poco omogenea – scrivono gli educatori – dall’altra permangono dubbi e nodi da chiarire con molte domande che necessitano di risposte”.
In particolare, a rispondere hanno chiamato la prima firmataria della legge, la senatrice Vanna Iori, oltre a Università di Bologna, Legacoop, sindacati e cooperative sociali.

In particolare, come spiega ai nostri microfoni Fabrizio Mazzetti del coordinamento, i nodi irrisolti della nuova normativa riguardano il destino della figura dell’educatore senza titolo, finora ammessa, gli appalti degli Enti Locali, che potrebbero richiedere solo educatori titolati, ma soprattutto i costi della formazione universitaria necessaria per regolarizzare la propria posizione, che allo stato attuale sembrano essere a carico dei lavoratori stessi.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FABRIZIO MAZZETTI: