Venerdì gli attivisti di Hobo, Làbas, Idra, Ross@ e NoiRestiamo avevano provato a contestare l’inaugurazione dell’anno accademico della Spisa. Negli scontri con le forze dell’ordine sono rimasti contusi 7 poliziotti e 3 manifestanti. Un video diffuso sul web mostra le cariche della celere sugli attivisti.

Respingono al mittente le accuse del sindaco Merola che li taccia di essere teppisti e le ipotesi di essere perseguiti per associazione a delinquere in seguito ai fatti di venerdì.
I collettivi che hanno provato a contestare l’inaugurazione dell’anno accademico della Spisa, la scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica di UniBo, alla quale era presente il ministro della pubblica amministrazione Marianna Madia, non accettano di essere criminalizzati.
Gli attivisti ritengono ridicole le accuse ricevute, mentre le prime pagine dei giornali riportano quotidianamente delle inchieste su Mafia Capitale, dei rifiuti tossici a Bologna e del sistema di corruzione creato dalle cooperative.

A essere denunciata è la condotta del sindaco Virginio Merola, “Prigioniero di una mentalità da anni ’70 e del suo partito”, le dichiarazioni del procuratore Valter Giovannini, considerate tendenziose perchè “Criminalizzano un dissenso diffuso e condiviso”. Pesanti le critiche rivolte anche al ministro Madia, la cui presenza a Bologna in coincidenza dello sciopero generale contro le politiche del governo – alla quale i collettivi hanno partecipato con un proprio corteo – è stata ritenuta fuori luogo.

Ma è soprattutto l’atteggiamento delle forze dell’ordine a essere oggetto delle critiche dei collettivi. Nel video diffuso sul web si vedono i poliziotti caricare ripetutamente i manifestanti con i manganelli.
Negli scontri sono rimasti feriti 7 poliziotti e 3 manifestanti. I manifestanti non credono possibile che 7 membri delle forze dell’ordine siano stati feriti se solo 3 di loro erano effettivamente esposti negli scontri. Quindi, sostengono, non si può che credere che “abbiano picchiato se stessi”, con i poliziotti in seconda posizione a manganellare, non intenzionalmente, i colleghi in prima linea.
Intanto il questore Vincenzo Stingone ha dichiarato che il comportamento delle forze dell’ordine durante gli scontri di venerdì è stato “ineccepibile”.

“Dopo aver fatto entrare delle studentesse di giurisprudenza, noi siamo stati invece fermati all’ingresso dalla celere – dichiara Giulia di Hobo – addirittura la Digos era entrata per cercare di mediare. Noi siamo stati caricati brutalmente in una situazione molto pericolosa da un punto di vista anche logistico perchè eravamo in cima a delle scale e siamo stati manganellati a due mani a distanza eccessivamente ravvicinata, tant’è che io mi sono rotta un polso e altri due sono i feriti, di cui una ha problemi abbastanza seri perchè è stata colpita ai tendini di un braccio. La carica è stata completamente fuori controllo“.

“Si parla di noi come di un’associazione a delinquere – continua Giulia – quando siamo nella città in cui la Regione sperpera tutti i soldi per cene di lusso, siamo nel Paese di Mafia Capitale, sono venuti fuori gli scandali per la collusione, tra gli altri, del ministro Poletti, siamo nella città dove UniBo dà 23mila euro all’anno a Comunione e Liberazione per mezzo dell’associazione Student Office”
In città, sostengono i collettivi, c’è un’evidente scambio di ruoli tra il sindaco, il questore e il procuratore.
I collettivi rivelano anche di una sensibile presenza della celere all’interno dell’università in occasione dell’inaugurazione di venerdì, con i poliziotti impegnati a scortare gli studenti che militano nei collettivi all’esterno dei locali dell’università.

Alessandro Albana

IL VIDEO DELLA CONTESTAZIONE AL MINISTRO MADIA