Il 31 marzo chiudono definitivamente gli Ospedali Psichiatrico-Giudiziari. La Regione Emilia-Romagna è pronta, dopo aver predisposto due Residenze di Esecuzione Misure di Sicurezza, a Bologna e Parma. Per il momento i 15 internati emiliano romagnoli saranno ospitati a Bologna. Ma è giallo sul destino dei 100 non residenti.  

Al febbraio 2015, erano 136 gli internati nell’Ospedale Psichiatrico-Giudiziario di Reggio Emilia. Dopo anni di rinvii e proroghe, queste istituzioni dovrebbero chiudere definitivamente il prossimo 31 marzo, lasciando il posto a percorsi individuali e le cosiddette Rems (Residenze Esecuzione Misure di Sicurezza), luoghi che differiscono, almeno nelle intenzioni del legislatore, dagli Opg, per il legame di territorialità dell’internato e per il diverso approccio alla pena. Saranno due le Rems in Regione, a Parma e Bologna, ma solo quest’ultima, situata alla “Casa degli Svizzeri, ospiterà i 15 internati emiliano-romagnoli. 

A illustrare questi dati è Francesco Maisto, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, che lancia così l’appuntamento di venerdì prossimo quando, a Palazzo D’Accursio, si terrà il convegno “Oltre gli Opg, prospettive e sfide di un incerto futuro prossimo”.

Maisto è molto netto nel condannare l’allarmismo che sta circondando l’avvenimento. Non ci sono, per il magistrato, particolari motivi di preoccupazione, essendo il personale sanitario e i protocolli assolutamente pronti per la chiusura definitiva di questi “luoghi osceni”.

Il presidente del Tribunale di Sorveglianza, però, non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Ad oggi, infatti, soltanto Emilia-Romagna e Basilicata sono materialmente pronte alla chiusura degli Opg. Non si tratta di qualcosa di poco conto perchè le regioni che non avranno approntato tutte le misure necessarie all’adempimento delle nuove misure, rischiano il commissariamento.

Nasce da qui, quella che è la questione principale, forse il vero grande nodo di tutta la vicenda. Dal primo aprile ogni regione dovrà prendere in carico i propri residenti internati, ma cosa succederà per quelli residenti in una regione che non abbia messo a punto percorsi individuali e Rems?

A questo interrogativo Francesco Maisto non risponde, o forse vorrebbe semplicemente che fosse il Governo a farlo. Quello che è certo è che tra due settimane circa cento internati non residenti in regione, ma attualmente reclusi a Reggio Emilia, dovranno essere dislocati. Dove e come, per il momento, non è dato saperlo.