Dal 13 al 15 ottobre (ma con l’evento Media & Migrations già dal 12) l’undicesima edizioni del “Terra di Tutti Film Festival – voci dal mondo invisibile” a cura di Gvc e Cospe. Radio Città Fujiko è media partner del festival e vi guida alla scoperta del programma di quest’anno. Ascolta le interviste e guarda i trailer.

Terra di Tutti Film Festival: l’intervista alla Direttrice

Quali saranno i principali temi dell’undicesima edizione del Terra di Tutti Film Festival? Quali i film da segnalare? Tutte domande che la nostra Anna Uras ha rivolto a Stefania Piccinelli, che insieme a Jonathan Ferramola dirige il Festival.
ASCOLTA L’INTERVISTA A STEFANIA PICCINELLI:

Tra i film che verranno proiettati al Terra di Tutti Film Festival, in particolare nella giornata di domenica, troviamo “Les soeurs: les femmes cachées du Djihad“, il lavoro di Marina Ladous, Roméo Langlois e Etienne Huver. I tre autori hanno esplorato le reti virtuali del reclutamento jihadista francese e sono entrati in contatto con le donne della jihad, così come con i loro reclutatori. Sono stati in grado di raccogliere le loro testimonianze, tanto preziose quanto rare.

Il reclutamento di donne è una priorità per l’organizzazione dello Stato islamico, sia che sposino i terroristi o per farle diventare combattenti, pronte a morire “nel martirio”. Spesso giovani e vulnerabili, le donne sono preda facile.
Ilaria Bianco ha intervistato Marina Ladous per chiederle qualcosa di più del documentario.
ASCOLTA L’INTERVISTA A MARINA LADOUS:

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Ad essere proiettato in matinée per le scuole e il vederdi sera per tutte e tutti, sarà Loza, il documentario di Jean-Sébastien Desbordes, Matthieu Martin e Nicolas Berthelot.
Loza ha cinque anni ed è nata in Sudan. Nel maggio 2016 ha lasciato il suo paese con suo fratello e la madre, Nada, per sfuggire alla dittatura. I trafficanti avevano promesso un viaggio sicuro verso l’Europa per 2.500 dollari, ma la traversata attraverso il Mediterraneo si è trasformata in un incubo.

Nada non è riuscita a salire sulla barca a causa delle onde e la piccola Loza è rimasta sola a bordo con 400 migranti. Fortunatamente, uno di loro si è preso cura di lei.
Insieme, sono riusciti a raggiungere un paese vicino a Cannes dove hanno trovato rifugio da Hubert, per anni operatore umanitario e coordinatore dell’associazione Habitat et Citoyenneté. Tutto ciò che Loza desidera è riabbracciare la sua famiglia e qualcuno ha deciso di aiutarla, costi quel che costi. La nostra Ilaria Bianco ha intervistato uno degli autori.

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La sera di sabato 14 ottobre verrà proiettato “Irrawaddy mon amour“, di Nicola Grignani, Valeria Testagrossa e Andrea Zambelli. I tre registi si sono immersi nella Birmania rurale dove hanno trovato una realtà insolita, anzi unica: una grande comunità lgbtq. Il film è il racconto di una delle prime unioni gay in Birmania e della coraggiosa scelta dei suoi protagonisti di affermare il diritto di amare contro tutte le paure in un Paese dove la violazione dei diritti umani è frequente e dove, ad oggi, la libertà è stata una chimera. La nostra Ilaria Bianco ha intervistato Nicola Grigani.

ASCOLTA L’INTERVISTA A NICOLA GRIGNANI:

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