Piazza Grande compie 25 anni, e lo fa ritornando in distribuzione dopo uno stop di alcuni mesi con una veste grafica completamente rinnovata. Cambiano anche le modalità di distribuzione, che vedranno appuntamenti settimanali in città. Ma il primo appuntamento sarà per spegnere le candeline e festeggiare il traguardo dei 25 anni, il 13 dicembre al Tpo.

Torna in edicola Piazza Grande

Dopo la sospensione delle pubblicazioni dello scorso luglio Piazza Grande torna in distribuzione completamente rinnovato. Nuovi sono innanzitutto il formato e la veste grafica,progettati da Fabrizio Bonfiglio con la fotografia di Malì Erotico: Piazza Grande si lascia alle spalle il formato tabloid e diventa una vera e propria rivista mensile (ad eccezione di gennaio e agosto) di 16 pagine a colori. All’interno inchieste, interviste, commenti e rubriche per dare voce alle strade bolognesi. Il numero di dicembre/gennaio è già in distribuzione, e parla dei Daspo Urbani e delle loro applicazione a Bologna, ma anche degli effetti del Decreto Salvini sul sistema dell’accoglienza. Ampio spazio è dedicato inoltre a Storie del dormiveglia, il docufilm di Luca Magi realizzato a Rostom, una delle strutture di bassa soglia della città, e che ha conquistato premi e menzioni nei festival cinematografici che ha finora attraversato. Completano la rivista le rubriche: A tal degh! dedicata alla decostruzione degli stereotipi sui senza dimora, voci dallo sport sul torneo DiMondi, Voci dal carcere a cura dell’associazione Bandiera Gialla, Voci dalla terra e dalle cucine del mondo dedicate rispettivamente alle iniziative green della città e alle ricette più varie, Voci dal Mercato che racconta le storie degli oggetti che passano dal Mercato di Piazza Grande e Voci dalla redazione, in risposta alle lettere ricevute da Piazza Grande e dagli altri giornali.

Nuova anche la distribuzione del giornale, per cui il contributo sarà un’offerta libera a partire dai 2 euro, con la possibilità di abbonarsi sia per i privati che per le associazioni: le copie saranno in parte portate in strada dalla redazione stessa ogni venerdì e in parte disponibili in alcuni punti fissi. Il giornale si troverà in alcuni circoli Arci, nella sede della Cgil e in diversi locali. Inoltre la redazione porterà in strada il suo lavoro ogni venerdì dalle 12 alle 14 e dalle 17 alle 19 nelle principali piazze della città, il mercoledì a Làbas e il sabato al Mercato Ritrovato.

“Ci siamo dati proprio degli appuntamenti con i cittadini di Bologna – spiega Carlo Francesco Salmaso, presidente di Piazza Grande – per poter parlare direttamente di queste notizie. Per non leggere la notizia, elaborarla da soli e magari scrivere un commento arrabbiato. Quella rabbia c’è, va bene parliamone. Perché l’emarginazione è un tema che tocca da vicino tutti noi. Ci tocca se la stiamo vivendo, ci tocca se ci lavoriamo per cercare di far sì che non avvenga, ci tocca anche semplicemente se stiamo bene e ci chiediamo ma come è possibile che nella stessa città io possa avere questo e lui no: è una questione di fortuna, di scelte politiche, di non volonta delle persone… perché? Il giornale di Piazza Grande non ha una risposta a questo perché, però vuole parlarne insieme e costruire anche una visione comune, cittadina di questo fenomeno. Partendo dalle storie di vita, dalle situazioni concrete che ogni persona si trova ad attraversare. È un giornale anti-solitudine, lo battezzerei così”.

Il giornale di strada bolognese nacque nel 1993, e il suo ritorno dopo lo stop degli ultimi mesi coincide con il suo venticinquesimo compleanno. Per festeggiare le novità e spegnere le candeline, Piazza Grande ha quindi deciso di organizzare una serata di autofinanziamento giovedì 13 dicembre al Tpo. In programma alle 18 la tavola rotonda “Raccontare l’emarginazione” moderata dal giornalista Vincenzo Branà e con gli interventi della professoressa Giovanna Cosenza e di alcuni membri della redazione del giornale Piazza Grande. Seguiranno la lettura di articoli tratti dai giornali di strada nazionali e la cena di Natale di Piazza Grande, accompagnata dalla musica dell’Orchestra Senzaspine.

ASCOLTA LE PAROLE DI CARLO FRANCESCO SALMASO: