Gli antifascisti si danno appuntamento sabato in piazza Maggiore per rispondere al presidio di Forza Nuova in piazza Galvani. Salinari (FedSin): “I neofascisti strumentalizzano il Giorno del Ricordo”.

Sabato prossimo, in occasione del Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, Forza Nuova scenderà in piazza a Bologna. La manifestazione, concessa dall’Amministrazione comunale, di piazza Galvani alla formazione di stampo neofascista, ha suscitato non poche discussioni.
Immediata la reazione delle forze antifasciste – con l’Anpi in prima fila, e nata dai Giovani Comunisti di Rifondazione, per poi coinvolgere tutta la Federazione della Sinistra – che ha dato vita a un contropresidio – sabato in piazza Maggiore, alle ore 15.30 – per opporsi a una forza politica che rischia di tornare in auge, e cha ha fatto della dittatura fascista il suo vessillo.

Resta sul liminare del diritto, la libertà di manifestare le proprie convinzioni politiche: non concessa alle bandiere nere, per Rifondazione come per i partigiani e i loro più gionvani eredi, in quanto, come ricorda l’Anpi, il movimento è “fuorilegge, fascista e xenofobo”. L’incostituzionalità dell’apologia del fascismo (articolo 4 della Legge Scelba del 1952, che sancisce il reato commesso da chiunque “faccia propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto parito fascista”, oppure da chiunque “pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”), ha i suoi fondamenti storici che non devono essere dimenticati, e origini in un malessere sociale che noin va sottovalutato. Questa la sostanza della protesta dei portatori dei valori della Resistenza, come racconta anche Raffaele Salinari, portavoce della Federazione della sinistra: “Qui non si tratta dell’ex Movimento sociale o di Alleanza nazionale, forze che sono usciti dall’alveo del fascismo e hanno cominciato un processo di costituzionalizzazione. Qui si tratta – precisa – di forze che si richiamano chiaramente al fasacismo e al nazismo che nella nostra Costituzione vengono banditi”.

Il timore principale, non è tanto la consistenza numerica del fenomeno, quanto il valore “simbolico” di questa “convergenza su Bologna di nuclei sparsi sul territorio”: per la Federazione, “la capacità di questi soggetti di destare odio e quindi di organizzarlo, di organizzare il razzismo e tutto quel malcontento che si coagula attorno alle false parole d’ordine – spiega Salinari – preoccupa moltissimo soprattutto dal punto di vista qualitativo: bastano 10 persone dotate di pessime intenzioni e di scarsa intelligenza ma di alto livello di razzismo per combinare dei guai grossi”.

Tra le numerose obiezioni rivolte alla manifestazione neofascista, ci sarebbe anche l’accusa di strumentalizzazione del dramma delle foibe. Il Giorno del ricordo, istituito il 30 marzo del 2004, ha il fine di tenere a mente quello che «Fu una barbarie basata su un disegno annessionistico slavo che assunse i sinistri connotati di una pulizia etnica», come venne commentata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Non dimenticare”: la stessa cosa che rivendica Forza Nuova, ma non distante dalla realtà storica del movimento ventennale a cui si rifà.

E le forze di sinistra, infatti, non dimenticano. Salinari conclude: “Anche negli anni 30 abbiamo avuto un’uscita da destra della crisi, non ce lo dimentichiamo mai”.

Ilaria Giupponi