Licenziati durante le feste di Natale. Epilogo triste per i lavoratori dello storico Pastificio Corticella, che oggi sono in presidio davanti alla fabbrica. La Cgil: “Abbiamo chiesto nuovi ammortizzatori sociali, ma la proprietà ha rifiutato”. La Newlat ha acquisito il pastificio per avere il marchio, ma ha dismesso lo stabilimento ed ha investito in Germania.

32 lavoratori dell’ex Pastificio Corticella potrebbero ricevere le lettere di licenziamento durante le feste di Natale. È la conseguenza dell’intransigenza del gruppo Newlat, l’azienda che ha acquisito lo stabilimento di Bologna nel 2011 e che ha deciso di investire altrove, nonostante le promesse iniziali.
I lavoratori quest’oggi hanno tenuto un presidio davanti allo stabilimento sorto nel 1948 e in cui non lavorano più da due anni.

“L’azienda ha affermato che ritiene immorale il ricorso ad ulteriori ammortizzatori sociali – afferma Donatella Zilioli della Flai Cgil – Ma per noi è immorale lasciare i lavoratori e le rispettive famiglia in mezzo ad una strada in epoca di crisi economica”.
Atteggiamento padronale ancor più grave, secondo il sindacato, perché l’azienda ha chiuso gli stabilimenti in Italia (tra cui Bologna, Reggio Emilia, Lodi e Lecce), mentre in Germania ha acquisito due aziende che producono pasta.
Perché, allora, comprare uno stabilimento per poi chiuderlo? “Probabilmente per acquisire il marchio ‘Corticella’”, osserva Zilioli.

Il Natale dei lavoratori del Pastificio Corticella, dunque, si preannuncia molto amaro. Come ultimo atto, quest’oggi, hanno impacchettato i cancelli dell’ex-stabilimento con bandiere rosse. “Il colore di Babbo Natale – osserva la delegata sindacale – ma un rosso molto triste”.