Nato in una cittadina di una regione dell’impero prussiano, attualmente in territorio polacco, un altro grande compositore europeo transfuga dal nazismo, che contribuì a far grande il cinema hollywoodiano del periodo d’oro, nella puntata di “Un tocco di classico” di giovedì 25 ottobre, in onda alle 19 – di Gabriele Evangelista

Franz Waxman (nome originario Franz Wachsmann), nacque il 24 febbraio 1906 a Konigshutte, in Alta Silesia dell’allora impero prussiano (ora Chorzòw, in Polonia), da genitori ebrei, fu compositore, direttore d’orchestra ed impresario. Ebbe le prime lezioni di piano a 6 anni, cui seguirono studi musicali avanzati, dapprima all’Accademia Musicale di Dresda e successivamente al Conservatorio di Berlino. Proprio a Berlino, inizierà la sua carriera nel cinema, orchestrando le musiche di Frederik Hollander per “L’angelo azzurro” (1930) di Joseph von Sternberg, cui seguirono colonne sonore originali per altri film tedeschi, finchè nel ’34, dopo essere stato pesantemente preso di mira dai nazisti. a parte un breve soggiorno a Parigi, nel corso del quale compose le musiche per il film “Liliom” di Fritz Lang, approdò negli Stati Uniti, dove per i successivi 32 anni, compose e diresse 144 colonne sonore, alcune anche per la televisione (sue, tra le altre, quelle per “Rebecca, la prima moglie” – ’40 – e per “La finestra sul cortile” – ’54 – di Alfred Hitchcock), ottenendo 10 nomination ed un paio di Oscar consecutivi per “Viale del Tramonto” (’50) di Billy Wilder e per “Un posto al sole” (’51) di George Stevens. Nel ’47, fondò il Los Angeles Music Festival, con all’attivo, per il successivo ventennio, numerose prime assolute di compositori provenienti da varie parti del mondo. Nel suo periodo americano, compose pure alcuni lavori da concerto. Morì a Los Angeles il 24 dicembre 1967. La sua colonna sonora per “Taras il magnifico” (’62) di Jack Lee Thompson, ottenne le lodi persino di Bernard Herrmann, di solito non particolarmente generoso verso i suoi colleghi, che la definì “la migliore in assoluto che avesse mai sentita”.

Anche lo stile compositivo di Waxman, del quale si ascolterà una sintetica selezione di estratti da musiche da film nel corso della presente puntata, analogamente a quello di Max Steiner, trattato nella precedente trasmissione, rientra pienamente nell’alveo del tardoromanticismo di derivazione mitteleuropea, tanto caro alla Hollywood di quel periodo, pur con qualche sprazzo atonale e talvolta anche jazzistico e persino, in “Taras il magnifico”, influenzato dal compositore armeno Aram Kachaturian, pur egli cimentatosi anche in campo cinematografico.

Postludio: “Anche stavolta, si ascolteranno alcune delle mitiche incisioni effettuate negli anni ’70 (nella fattispecie, dal 10 all’11 giugno del ’74), alla Kingsway Hall di Londra, originariamente registrate in Dolby Surround.


Gabriele Evangelista