Budrio

Dal 28 al 30 dicembre Budrio diventa cittadella della composizione musicale. Workshop, concerti, conversazioni, confronti per nutrire consapvolezza e creatività. Ascolta l’intervista a Paolo Aralla.

Budrio caput Mundi della musica contemporanea per tre giorni grazie all’idea, nata quattro anni fa, dalla fervida mente di Paolo Aralla che ha raccolto l’esigenza dei protagonisti di questo settore di incontrarsi, confrontarsi e riportare in Italia il loro lavoro. 

Infatti molti di loro vivono all’estero, si sono sparpagliati per il mondo al fine di riuscire a trasformare il loro profondo sentire e la loro passione in arte cha assicurasse loro anche sostentamento e futuro. Ma la nostalgia è tanta e anche il desiderio di voler riportare a casa ciò che hanno creato in un altrove, che per quanto accogliente e disponibile, non corrisponde alla radice dell’essenza. Inoltre la creatività per continuare ad essere pulsante, originale e brillante ha bisogno di costante stimolo, di confrontarsi con il lavoro degli altri per cogliere spunti e inventare nuovi progetti, con chi ne usufruisce per comprendere come arriva e cosa cerca colei o colui che ascolta.

Nasce così Dialoghi sul Comporre , giunta alla sua quarta edizione, che negli anni si è estesa perché, ci racconta Paolo Aralla “Se nella prima edizione erano tutti compositori, a mano a mano, ha funzionato il passaparola, cioè ognuno di loro ha coinvolto interpreti, musicolgi, quest’anno abbiamo anche un semiologo, due registi”. “Ci tengo a dire – sottolinea Aralla – che io sono soltanto un coordinatore, raccolgo idee, proposte. Tutti i partecipanti hanno carta bianca per proorre quello che è il loro attuale focus rispetto al loro lavoro”. “Tutto ciò avviene – aggiunge – grazie alla lungimiranza di due persone che sono Claudia Cocchi e Giovanni Chessa che hanno in mano le redini delle Torri dellì’Acqua di Budrio”.

Budrio è un piccolo paese ma che, in realtà, ha delle grandi risorse: “Spazi gestiti bene con una visione aperta come le Torri dell’Acqua, l’Auditorium, il Teatro, – sostiene Aralla – evidentemente un’amministrazione comunale che spinge, o almeno, asseconda questa impostazione per cui mette a disposizione le foresterie dell teatro, della biblioteca per ospitare gli artisti. Inoltre una piccola cittadina ha la possibilità di racchiudere in cinquecento metri luoghi di produzione, luoghi di svolgimento delle attività che rende tutto molto a dimensione umana”.

Un appuntamento da non perdere, dunque, da gustare, dove è possibile entrare nei meandri della creazione per capirne il percorso di sviluppo per arrivare all’ascolto dell’opera finita o in divenire.

Dopo i fasti culinari natalizi e in attesa di quelli di fine anno raccogliamo l’occasione di nutrire con ricchezza anche l’emozione e la percezione, nonché l’intelletto per un’esperienza unica e totalizzante.

Ospiti e programma completo di Dialoghi sul Comporre