Il leader dei Radicali, Marco Pannella, è morto all’età di 86 anni. Da tempo lottava contro due tumori. Personaggio politico anticonvenzionale, Pannella si è sempre battuto per l’antiproibizionismo sulle droghe leggere e a difesa dei diritti civili sul fine-vita, sull’aborto e sul divorzio.

Ieri il ricovero in clinica per il peggioramento delle condizioni di salute e oggi la morte. All’età di 86 anni si è spento Marco Pannella, storico leader dei Radicali, da tempo in lotta contro due tumori.
Nato nel 1930 a Teramo, Pannella è stato protagonista di numerose battaglie per i diritti civili in Italia, dal divorzio all’aborto, dall’antiproibizionismo all’eutanasia.

I sit-in, i digiuni della fame e della sete, la non violenza, le scelte come quella di candidare Toni Negri e altri esponenti degli anni di piombo, le migliaia di ore passate a litigare davanti al microfono di Radio radicale o imbavagliato in uno studio Rai per protestare contro la censura, la bisessualità dichiarata, sono la cifra stilistica che ha contraddistinto la lunga carriera politica di Pannella, fin dagli anni dell’Università, quando conquistò la guida della gioventù studentesca, da cui qualche anno dopo scalzò Bettino Craxi.

A consacrarlo alla politica nazionale, però, fu la battaglia per il divorzio. La Lid, lega Italiana per il divorzio, era lo strumento con cui Pannella incalzava un riluttante Partito comunista a battersi per il divorzio. Finalmente nel 1970 la legge “Fortuna-Baslini” dal nome dei due promotori, fu approvata con i voti di comunisti, socialisti e liberali. Quattro anni dopo, il leader radicale contribuì in maniera determinante alla vittoria del No al referendum contro il divorzio promosso dalle forze cattoliche.

Negli anni successivi, sempre alla guida dei Radicali, Pannella promosse campagne contro la fame nel mondo, contro il carcere e contro il proibizionismo delle droghe leggere. Numerose furono le autodenuncie e le provocazioni pubbliche, fumando marijuana, che realizzò.
Negli ultimi anni, poi, il partito ha cominciato una delicata battaglia sul fine-vita, testamento biologico ed eutanasia, per rompere l’ennesimo tabù cattolico.