Dopo il chiarimento del sottosegretario Baretta sulla possibilità per i Comuni di regolamentare la fissazione dell’importo minimo, il sindaco di Ravenna, Matteucci, aveva dedotto anche la possibilità del differimento della Mini-Imu. Ma secondo Giovanni Paglia, il differimento non è certo.

Mi auguro che l’opinione del sindaco di Ravenna sia corretta, ma a me risulta essere diverso“. Così Giovanni Paglia, deputato di Sel e membro della Commissione Finanze della Camera dei Deputati.

Il fatto si riferisce ad un chiarimento del sottosegretario all’Economia, Baretta, che aveva spiegato come i Comuni potessero regolamentare la fissazione dell’importo minimo per gli accertamenti. Riguardando, la stessa norma in questione, anche il differimento, il sindaco di Revenna, Fabrizio Matteucci, ha oggi affermato che “E’ banale aggiungere che lo stesso ragionamento vale anche per il differimento dei termini di pagamento.” Il primo cittadino, infatti, aveva optato per un rinvio del pagamento della Mini-Imu, convinto che non ci fossero sanzioni. La data del pagamento, insomma, fissata per il prossimo 24 gennaio, potrebbe essere differita.

“A me, avendo parlato ieri con il sottosegretario ed essendo in attesa di una risposta ad un’interrogazione urgente, risulta sia diverso. Il ministero, per quanto mi risulta, continua a dire che la proprietà di differimento non c’è.Forse la materia è ancora più confusa di quanto potrebbe apparire. Proprio in queste ore dovrei avere un chiarimento definitivo.” dice Paglia. Niente differimento dunque, almeno per il momento. 

“La cosa è stata un grande pasticcio fin dall’inizio. Non c’erano le coperture, si sapeva che non c’erano, ma si è voluta cancellare comunque anche la seconda rata. A quel punto molti comuni hanno deliberato l’innalzamento delle aliquote sperando di avere indietro anche più dell’anno precedente, alcuni comuni l’avevano fatto per effettive necessità di bilancio.”spiega Paglia ai nostri microfoni.

In questa situazione il governo ha fatto la peggiore delle cose possibili, cioè ha stabilito che, indipendentemente dalle necessità di bilancio, in quei comuni in cui i cittadini avessero avuto la sfortuna di avere l’aliquota già più alta anche per l’anno precedente, i cittadini stessi avrebbero dovuto pagare il 40% della differenza. Cifre non molto alte, -continua il deputato- ma che comunque rappresentano un’ingiustizia, perchè, se mancavano alcuni milioni di euro si potevano trovare, per esempio, non abolendo la seconda rata dell’Imu per chi aveva case di pregio su tutto il territorio nazionale. Invece si è deciso di concentrare la penalizzazione su quei cittadini che avessero avuto la sfortuna di vivere in un comune e, soprattutto, su tutti i cittadini, indipendentemente dal tipo di abitazione in cui risiedono.”

C’era in campo una proposta dell’Anci dell’Emilia Romagna per trovare una copertura con un prelievo una tantum sul gioco d’azzardo. Un emendamento che Paglia ha ridepositato dopo che era stato ritirato dai parlamentari PD. “Per il momento il governo sembra irremovibile. Devo dire -analizza- che anche sul discorso dei minimi e del differimento, a una settimana dalla scadenza, sta facendo un’ulteriore confusione.”

E’ un governo in stato confusionale. Quando un paese è in difficoltà finanziarie serie, dopo che si sono imposti sacrifici e la situazione continua a essere pesante sotto l’aspetto finanziario ed economico, non si può  scoprire di avere miliardi da dedicare alla riduzione fiscale. Se -conclude Giovanni Paglia- improvvisamente si vogliono far apparire soldi che non ci sono, ci si infila in una serie di partite di giro infinite. Se si va a guardare, l’abolizione dell’Imu è stata finanziata solo con aumenti fiscali su altre cose.”