Un’altra accoglienza è possibile: non più profughi, ma cittadini. Questa è la richiesta rivolta alle istituzioni locali e nazionali da parte dei migranti fuggiti dalla guerra in Libia. Oggi alle 14 il presidio in Regione.

In questi mesi e in queste settimane, a Bologna, a Rimini, a Reggio Emilia, come in altre parti d’Italia, i richiedenti asilo, i rifugiati e le persone con protezione umanitaria ospitati nella nostra regione nelle differenti strutture del Piano di Accoglienza predisposto dalla Protezione Civile hanno dato vita a diverse mobilitazioni per il diritto a un’accoglienza degna in vista anche del 31 dicembre, data in cui termina il il piano Emergenza Nord Africa.

Dopo questa data il regime di emergenza verrà sospresso e quella che è stata l’accoglienza di queste persone in strutture convenzionate con i comuni e le realtà amministrative si concluderà. “Di fronte alla minaccia sempre più realistica di rimanere senza un tetto, i richiedenti asilo protestano anche in questi giorni per il ritardo dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, che arrivano dopo un anno e mezzo di attesa snervante e che sono inadeguati a garantire percorsi di inclusione e di autonomia a fronte della prospettiva di restare senza alloggio – scrivono lo Sportello Migranti e i militanti del TPO – In questo anno e mezzo siamo stati al loro fianco, per sostenerne le battaglie, le aspirazioni e rivendicazioni”.

Lo Sportello ha tentato di fornire ai 130 migranti nigeriani del centro di accoglienza di Prati di Caprara quei servizi che sarebbe dovuti essere erogati dalle realtà che avevano sottoscritto gli accordi con il Comune per dare vita all’accoglienza: assistenza legale, accompagnamento ai servizi del territorio, organizzazione dei corsi di italiano, iscrizione al Centro per l’Impiego, raccolta di vestiario, iscrizione ai corsi per la licenza media sono le attività prestate volontariamente, per colmare il vuoto assistenziale lasciato da alcuni gestori, come la Croce Rossa Italiana, che “nonostante i circa 3 milioni di euro ricevuti dalla Protezione Civile ha lasciato senza riscaldamento e senza alcun servizio 130 cittadini nigeriani alloggiati presso Prati di Caprara” informano gli attivisti del Teatro Polivalente.

Giovedì 20 dicembre assessori di Comuni, Province e Regione si incontreranno nella “Cabina di Regia” per stabilire la strategia per uscire dall’emergenza, che, preannunciano dal Tpo, si risolverà concretamente solo in incentivi al rimpatrio volontario assistito e vaghe misure di sostegno per i più vulnerabili.

Per queste ragioni ad appoggiare la mobilitazione dei migranti parteciperà il il centro sociale e diverse realtà del nostro tessuto urbano che hanno seguito la questione e rivendicano un’accoglienza degna. Ma anche un futuro per queste persone che rimaranno nel nostro territorio ma senza nessun tipo di supporto assistenziale per la casa, la salute, il lavoro e l’integrazione. Non a caso per il presidio si è scelta la sede della nostra regione visto che la riunione per parlare dell’emergenza e della sua conclusione si terrà oggi nelle aule di Viale Aldo Moro.

Quello che viene richiesto da chi appoggia la mobilitazione dei migranti è riassumibile in poche proposte concrete: una strategia efficace di uscita dall’emergenza consisterebbe nel sollevare la Croce Rossa italiana dalla gestione dei Prati di Caprara (e da qualsiasi altra struttura di accoglienza per migranti) e che al suo posto subentri il Comune di Bologna, nella garanzia di percorsi di inclusione seri e personalizzati fino al raggiungimento dell’autonomia.

Tutta la cittadinanza è quindi invitata a partecipare alle 14 in Viale Aldo Moro 52 presso la sede della Regione.