Un incontro durato più di due ore quello tra il sindaco Virginio Merola, insieme all’assessore Marilena Pillati, e i genitori dell’Osservatorio mense scolastiche. Le richieste portate avanti dai genitori, anche attraverso il riuscito sciopero dei pasti di qualche giorno fa, sono state accolte dall’amministrazione.

Una delegazione di circa dieci rappresentanti dei genitori dell’Osservatorio mense scolastiche è stato accolto questa mattina a Palazzo d’Accursio dal sindaco Virginio Merola e dall’assessore alla Scuola Marilena Pillati. Sul tavolo la questione della refezione scolastica, più precisamente il problema delle tariffe e della qualità dei pasti serviti, al centro da diverso tempo di numerose polemiche. Il 5 maggio scorso l’Osservatorio mense scolastiche organizzò uno sciopero del pasto invitando tutti i genitori a rifiutare il servizio fornito dalla partecipata comunale Seribo.

“Prendiamo atto che oggi siamo divenuti interlocutori di un tavolo a cui prima non eravamo ritenuti competenti – le parole al termine dell’incontro di Sebastiano Moruzzi del Comitato mensa cittadino – si è arrivati a una quadratura su diversi punti con l’amministrazione”.
Tanti i punti e le richieste sul tavolo, dalla qualità dei cibi all’impiego degli utili realizzati dalla società di refezione. L’amministrazione ha fatto sapere ai genitori che verrà rispettata la legge regionale del 2002 sul biologico, e dunque il 70 per cento dei cibi consumati dovrà essere biologico. Verranno attuate strategie per la riduzione dell’uso della plastica, sia per quanto riguarda le elementari che per le materne.

Viene poi data la disponibilità a fornire tutte le informazioni sulla tracciabilità degli alimenti utilizzati, attraverso schede tecniche per i genitori, che fino ad ora hanno sempre avuto problemi in tal senso. Un importante cambiamento riguarda anche i sistemi di controllo partecipato, ossia un ruolo attivo dei genitori per il controllo e la vigilanza. Sindaco e assessore hanno comunicato la disponiblità ad attuare questo sistema in via sperimentale per il prossimo anno e poi inserirlo successivamente in regolamento e nel contratto dei servizi. Sempre in via sperimentale verrà inserita, in alcune scuole disponibili, una clausola di salvaguardia, un meccanismo che permetta agli utenti – nel caso il servizio non soddisfi – di tirarsi fuori, o con un altro fornitore o con il pasto portato da casa.

C’è poi tutta la parte riguardante gli aspetti economici. I genitori da tempo chiedevano conto al Comune delle tariffe attuali, e per la prima volta sono stati soddisfatti dall’amministrazione che ha fornito loro i dati. Inoltre si va verso l’accoglimento di un’importante richiesta: nel caso in cui il fatturato totale di quest’anno sia superiore a quello dello scorso anno – e l’assessore Pillati ha confermato che si sta andando verso tale prospettiva – verrà effettuato un conguaglio e verrà restituito alle famiglie quello che hanno pagato in più.

Sulla questione degli utili di Seribo, si introdurrà nel piano economico-finanziario per la gestione futura della società un limite ragionevole agli utili. Nella prossima assemblea dei soci di giugno il Comune chiederà di destinare completamente gli utili di quest’anno al miglioramento del servizio. “Lo consideriamo un acconto sul credito che hanno le famiglie – spiega Moruzzi – perché in questi anni si è accumulato un utile mai utilizzato in investimenti che riteniamo diritto delle famiglie avere”.

Andrea Perolino