Dopo la decisione di Sel di autosospendersi dalla maggioranza in Consiglio comunale in attesa di un chiarimento col sindaco, il capogruppo Pd Claudio Mazzanti commenta gli scossoni di questi giorni. “In Sel c’è stato un ripensamento, visto che sabato volevano spaccare tutto, ma confondono il tema delle alleanze con quello di Ronchi”. E proprio sull’ex assessore: “Un signor nessuno. Ha avuto più di anno per risolvere il caso Atlantide, perché non lo ha fatto?”.

Le acque della maggioranza di Palazzo D’Accursio continuano ad essere agitate. La decisione del gruppo consigliare di Sel di autosospendersi dalla maggioranza  in attesa di un chiarimento col sindaco sono solo e per il momento l’ultimo episodio di una miccia che ha cominciato a bruciare ormai qualche mese fa.
Il caso Atlantide e la cacciata di Alberto Ronchi dalla giunta comunale sono le tappe appena precedenti, ma c’è un’altra questione che ha minato i rapporti tra Pd e vendoliani: le posizioni espresse dal consigliere regionale renziano Giuseppe Paruolo in un’intervista pubblicata ieri dal Resto del Carlino.
Contattato telefonicamente, quest’ultimo ha detto di non comprendere il motivo della polemica, dal momento che ha soltanto affermato la necessità di una politica abitativa che non giustifichi le occupazioni abusive di case. Un messaggio che per Sel è suonato come l’ennesimo attacco all’assessore al Welfare Amelia Frascaroli, al punto da chiedere una verifica a Merola proprio sulla sua linea rispetto al welfare.

A commentare, ai nostri microfoni, l’aria che tira a Palazzo D’Accursio è Claudio Mazzanti, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, che ostenta ottimismo. “Mi sembra che in Sel ci sia stato un ripensamento – afferma Mazzanti – dal momento che sabato sembrava volessero spaccare tutto, mentre ora hanno detto che voteranno le delibere nel merito e non per spirito di maggioranza, in attesa di una verifica col sindaco che mi pare legittima”.
Secondo il democratico, però, gli alleati vendoliani “hanno mescolato due questioni ben distinte: da un lato la volontà di fare un’ampia alleanza di centrosinistra in vista delle elezioni amministrative del 2016, dall’altro il caso Ronchi“.
Quanto alle dichiarazioni di Paruolo, Mazzanti minimizza: “Ha espresso un’opinione legittima, un’interpretazione sul tema della casa, ma vorrei ricordare a chi è disattento che da tempo la politica dell’Amministrazione è molto rigida verso chi occupa abusivamente un alloggio pubblico”. Secondo il capogruppo Pd, dunque, non c’è alcun attacco ai danni di Frascaroli, verso cui “non mi pare ci siano mozioni di sfiducia”.

Ma è sul caso Ronchi che Mazzanti decide di togliersi qualche sassolino. “Le dichiarazioni che ha fatto contro il sindaco, evocando Giovanardi o dicendo che non è in grado di intendere e di volere, avrebbero fatto arrabbiare chiunque. Ronchi dovrebbe ringraziare Virginio e il Pd, anzi: dovrebbe baciare la terra dove camminano, perché se non l’avessimo messo lì, Ronchi sarebbe un signor nessuno. Forse, per accelerare così tanto, aveva già in mente di fare alcune operazioni politiche, ma questo ce lo può dire solo lui”.
E poi l’affondo sulla questione di Atlantide: “Era un anno che seguiva quella vicenda, perché non l’ha chiusa prima? Cosa aspettava, che arrivasse un sequestro giudiziario dell’immobile? Farebbe bene a farsi un esame di coscienza”.

Tornando all’alleanza con Sel, il capogruppo Pd lascia spiragli, pur dicendo che non dipende dai democratici: “Con Sel abbiamo fatto tante cose insieme, abbiamo lavorato sul bilancio partecipato e, come ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, c’è la volontà di fare un’ampia coalizione di centrosinistra. Poi se qualcuno vuole per forza rompere, può voler dire due cose: o aprono a forme di populismo inconcludente come quello del M5S, oppure aprono le porte al revanscismo del centrodestra, con Lega e Forza Italia. Vedano loro. Tanto la sinistra vince se il Pd è in quella partita, non riusciranno a metterci all’angolo”.

Nel corso del pomeriggio è andato in scena il vertice Sel-Merola: dopo quasi due ore di confronto il gruppo dei vendoliani ha deciso di non abbandonare la maggioranza, ma lo strappo non è ricucito del tutto. L’uscita dalla maggioranza “resta tutta sul campo – ha spiegato la coordinatrice provinciale di Sel Egle BeltramiOggi abbiamo aperto un percorso di verifica. Anziché farlo solo al nostro interno lo faremo col sindaco e le istituzioni”. Nello specificola scelta di  proseguire o meno l’autosospensione dalla maggioranza, decisa ieri – spiega Beltrami – spetta al gruppo consigliare del Comune, come partito abbiamo condiviso l’avvio di questo percorso che verterà su alcuni temi di merito, dall’emergenza abitativa al welfare, dalla mobilità alla scuola, fino alla riqualificazione urbana. Per il momento dunque una decisione definitiva non è stata presa, e la tensione è ancora alta anche tra le fila di Sel, come dimostra la fuga dal vertice di Cathy La Torre, visibilmente scossa.