600 sfollati, un disperso e 1000 persone bloccate nelle loro abitazioni e non ancora raggiunte dai soccorsi. È questo il bilancio provvisorio del maltempo nei Comuni del modenese già colpiti dal terremoto del maggio 2012. L’esondazione del Secchia e la piena del Panaro mettono in difficoltà una popolazione già stremata. Sei i centri di accoglienza e tanta la solidarietà spontanea.

Finale Emilia, Bomporto, Camposanto, San Felice sul Panaro, Bastiglia. Sono tristemente noti i nomi dei paesi interessati dalle esondazioni di fiumi – esondato il Secchia e in preallarme il Panaro – nel modenese. Dopo la tragedia del terremoto del maggio 2012, le popolazioni tornano a subire le conseguenze di fenomeni naturali. 600 gli sfollati, costretti ad abbandonare le proprie case – alcuni trasportati in elicottero – a causa dell’acqua che le ha invase. Ci sarebbero, inoltre, 1000 persone bloccate nelle loro abitazioni e non ancora raggiunte dai soccorsi.

A Bomporto il sindaco ha chiesto ai cittadini di abbandonare le abitazioni perché il territorio è a rischio. A Bastiglia si registra un disperso: è un residente che con il suo gommone era sceso in acqua per cercare di dare una mano. Il suo natante si è rotto e l’uomo è precipitato sulle acque. è tuttora attivamente cercato ma si teme il peggio.
A San Felice le scuole sono chiuse, mentre in tutto il modenese il traffico ha subito fortissimi rallentamenti a causa di molte strade chiuse.

“Siamo in piena emergenza – spiega dai microfoni la giornalista Antonella Cardone – Anche se il Secchia si sta abbassando, c’è attenzione per il Panaro. Questa zona è un po’ la mesopotamia d’Emilia, chiusa tra due fiumi”. Cardone ci racconta che sono sei i centri di accoglienza allestiti dalla Protezione Civile, che sul territorio è intervenuta tempestivamente, vista l’esperienza acquisita con il sisma.

Quanto alle cause della rottura degli argini, il dito è puntato contro le temperature particolarmente alte di questo inverno che hanno provocato lo scioglimento delle nevi in appennino che, in aggiunta alle precipitazioni di queste ore, hanno riversato lungo i fiumi un’ingente quantità di acqua. Da accertare, invece, se ci sono delle responsabilità sulla mancata manutenzione dei corsi d’acqua.

“La popolazione della bassa modenese è meravigliosa – afferma Cardone – A Mirandola, Comune colpito dal sisma, molti offrono aiuto ed ospitalità alle popolazioni colpite dall’alluvione. I radioamatori di Modena, inoltre, hanno messo a disposizione una frequenza: 145.600 mhz”.
Sul sito sulpanaro.net , invece, la diretta minuto per minuto dell’emergenza.