Dopo il blocco dei cancelli della Tnt, si terrà quest’oggi un tavolo per la vertenza dei facchini che non vengono pagati. Lavoro nero e caporalato all’ordine del giorno. Cirinesi (Usb): “Stessa situazione all’Sda, dove la cooperativa che gestiva l’appalto è sparita”.

50 facchini, lavoratori in appalto alla Tnt, sostenuti dall’Usb, hanno protestato ieri sotto la sede del carico e smistamento merci, bloccando i cancelli e fermando una trentina di camion in entrata e in uscita. I lavoratori denunciano di non percepire lo stipendio da mesi e di essere vittime di ricatti, caporalato e lavoro nero.
“Un deja vu – commenta il sindacato – Proprio qualche mese fa abbiamo vissuto la stessa situazione in Sda, con diverse cooperative, scatole vuote, ma con un’unica testa”.

Dopo il blocco di ieri, l’Usb ha ottenuto una trattativa con il commitente per il pagamento immediato di 5 mensilità non retribuite ai lavoratori ed oggetto della lotta.
“Visto che i tabulati delle ore lavorate sono stati falsificati dalla cooperativa in appalto – spiega Michele Cirinesi dal sindacato – Quest’oggi porteremo al tavolo le ore effettivamente svolte che ci hanno consegnato i lavoratori”.

L’Usb ha aperto anche una vertenza legale per richiedere l’ispezione fiscale della cooperativa, anche se emerge una pratica ormai consolidata che permette a queste cooperative di farla franca. “Non essendoci la responsabilità diretta del titolare della cooperativa – spiega Cirinesi – Spesso accade che queste aziende scompaiano, magari per aprire in un’altra città e continuare il giochetto, senza che le persone siano perseguibili individualmente”.