Due cortei, uno a Bologna e uno a Casalecchio, per la mobilitazione Cgil in difesa dell’articolo 18 e contro riforma di lavoro e pensioni e liberalizzazione degli orari dei negozi.

Lo sciopero generale della Cgil bolognese va in scena quest’oggi con una brutta notizia. L’Istat ha diffuso ieri i dati sulla disoccupazione, che coinvolge cinque milioni di italiani, di cui almeno tre non cercano nemmeno più un’occupazione.
“A questo dato – ricorda ai nostri microfoni Danilo Gruppi, segretario bolognese della Cgil – bisogna aggiungere quelli drammatici della precarietà e della disoccupazione giovanile”.
In corteo a Casalecchio, Gruppi commenta anche la gaffe del governo sul ticket sanitario per i disoccupati. Un refuso che verrà corretto, secondo il ministro Fornero. Un “errore sintomatico” secondo il sindacalista.

Tante i lavoratori scesi in piazza anche a Bologna, dove il comizio finale è affidato al segretario regionale Vincenzo Colla. “Questa riforma del mercato del lavoro non creerà un solo posto di lavoro in più – afferma ai microfoni della nostra Ilaria Giupponi”.
Il sindacato reclama anche piani seri per la crescita economica, con la necessità di intervenire a livello infrastrutturale. “Le risorse che occorrono – osserva Colla – possono essere trovate con una bella patrimoniale”.
Il segretario regionale interviene anche sul tema del pareggio di bilancio obbligatorio, inserito tre giorni fa in Costituzione da un voto bipartisan del parlamento. “È una follia in una fase come questa. Cosa diciamo a chi perde il lavoro? Non possiamo aiutarti perché dobbiamo tenere il bilancio in pareggio?”.

Al corteo nel capoluogo è intervenuto anche il sindaco Virginio Merola, che esprime forti dubbi sull’efficacia della riforma del lavoro proposta dal governo. Il sindaco torna ad auspicare il ritorno dell’unità sindacale, necessaria anche per il rilancio del Paese.