Nel Comune di Russi, in Romagna, la Lega Nord siede al tavolo del Comitato Antifascista, ma i suoi consiglieri comunali non prendono le distanze da xenofobia, razzismo ed alleanze con la destra neo-fascista. È la denuncia della lista “Sinistra per Russi – Bene Comune”, che ha presentato un odg, bocciato anche dal Pd. Il sindaco: “Modificheremo il regolamento”.

Predicare xenofobia, fare alleanze con Casa Pound o Forza Nuova e al tempo stesso sedere al tavolo incaricato di organizzare le iniziative per la celebrazione del 70° anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo.
Sembra un paradosso, eppure è quanto succede a Russi, Comune della Romagna, dove gli esponenti del partito di Salvini fanno parte del Comitato Antifascista, con l’avvallo del Pd. Lo denuncia la lista consigliare “La Sinistra per Russi – Bene Comune“, attraverso il suo capogruppo Nicola Fabrizio.

“Alla luce del netto rifiuto da parte del segretario della Lega Nord di Russi di prendere le distanze dalle politiche xenofobe e razziste e dalle alleanze con l’estremismo nero e la destra radicale di Casa Pound e Forza Nuova – racconta ai nostri microfoni Fabrizio – ho presentato al Consiglio Comunale del 31 marzo un ordine del giorno in cui invitava il sindaco, quale presidente del Comitato Antifascista, a chiedere le dimissioni del rappresentate della Lega dal Comitato stesso”.
Un odg che è stato bocciato dal voto compatto del Partito Democratico, maggioranza in Consiglio comunale, con il sindaco che si è detto d’accordo con le argomentazioni, ma di non poter decidere lui chi è antifascista e chi no.

Un episodio che è destinato a far discutere e a scatenare polemiche, anche perché l’azione della Lega all’interno del Comitato si è già fatta sentire. “Hanno subito incalzato sul tema delle foibe, proponendo di intitolare una strada o una piazza alle vittime – racconta il consigliere della Sinistra per Russi – Senza voler entrare nel merito, l’argomento non c’entra nulla con la commemorazione del 25 aprile”.
Il rischio, lamenta Fabrizio, è che si renda la parola “antifascista” priva del suo significato e con essa lo sforzo di mantenerne vive nella memoria le motivazioni profonde.

Il sindaco di Russi, Sergio Retini, risponde sostenendo che l’Amministrazione interverrà modificando il regolamento per l’accesso al Comitato Antifascista. “Chiederemo ai partiti che vogliono farne parte – spiega Retini ai nostri microfoni – di sottoscrivere un documento in cui dichiarano di riconoscersi nei valori dell’antifascismo“.
L’attuale regolamento, infatti, non prevede alcuna dichiarazione formale, ma la semplice richiesta di adesione di una forza politica.

Retini, però, difende anche l’esponente leghista del Comune in provincia di Ravenna. “Non ho alcuna ragione per pensare che non creda nei valori dell’antifascismo, dal momento che da molti anni prepara i ragazzi al 25 aprile”. Semmai, secondo il primo cittadino, eletto grazie alla lista civica “Insieme per Russi”, il problema sarà interno alla Lega Nord. “Io prendo le distanze in modo nettissimo rispetto alle posizioni della Lega a livello nazionale”, conclude il sindaco.