Marco Villella, Stefano Scavelli e Gianmarco Cristaudo sono i componenti de “La Stazione”, la band al completo ai microfoni di Futura 1993 racconta del nuovo singolo in uscita “Un povero me”, e degli ultimi mesi tra tour e singoli di successo.  

Sulle frequenze di Fujiko Factory la band lametina si racconta senza filtri: dagli esordi con le registrazioni casalinghe nell’armadio, al successo del singolo “Termini” fino ad arrivare alla loro nuova uscita il 26 ottobre.
Marco, Stefano e Gianmarco si conoscono fin da piccoli e insieme hanno deciso di realizzare il progetto musicale “La Stazione”. Il nome del gruppo è ciò che mancava ai ragazzi per dare il via al loro progetto: era tutto pronto ma mancava il nome. “Durante un concerto di Calcutta è nata l’idea del nome – spiegano ai nostri microfoni – la stazione è un luogo di incontro, apparteniamo ad una generazione di fuori sede che vive sui mezzi pubblici, sui treni, e quindi ci siamo detti perchè no, chiamiamoci così!”.

A Francesca e Giorgia di Futura 1993 raccontano: “La nostra carriera è iniziata facendo registrazioni casalinghe e a basso costo negli armadi con un minimo di attrezzatura per iniziare a farci notare e conoscere nel mondo musicale ed entrare in contatto con le persone con cui adesso lavoriamo”.
“Termini” e “Minori di zero” sono i singoli all’attivo della band.
“Termini” è il primo singolo del progetto dicografico in uscita a fine 2018. È un pezzo che punta a fare il quadro generale di quello che la band vuole esprimere, un gioco di parole che trasmette il senso di partenza e di arrivo. Anch’esso si basa sulla storia della stazione, di cose o persone che si sono perse, parla di mancanze e di arrivederci. Il brano riflette la non necessità di doversi ritrovare per forza dopo una perdita, è arrivato il tempo di perderci soprattutto a vent’anni, è una sorta di accettazione.

I tre hanno gusti e ascolti musicali differenti tra loro, sono giovanissimi e il loro intento è quello di raccontare il periodo che stanno vivendo, il periodo universitario.
“I nostri pezzi vengono composti con un lungo lavoro di découpage tra le diverse cose che scriviamo singolarmente – ci spiegano – un mosaico tra quello che scriviamo anche in tempi e luoghi diversi”.

Dopo “Termini” e “Minori di zero”, oggi, 26 ottobre, esce il terzo singolo che si chiama “Un povero me”: uno dei loro primi pezzi, a cui tengono molto, restaurato in una salsa nuova per farlo sentire a più gente possibile.

ASCOLTA L’INTERVISTA A “LA STAZIONE”: