Dopo vent’anni di gestione dell’associazione “La Formica” e di Anna Carati, è scaduta la convenzione per il Giardino Belmeloro, conosciuto come Giardino di San Leonardo, meta di studentesse e studenti universitari. L’associazione non ha più i requisiti, ma dal Quartiere San Vitale assicurano che la signora Anna, nonostante l’età, non sarà estromessa. La presidente Naldi: “Prima o poi glielo intitoleremo”.

Giardino di San Leonardo: quale futuro?

Tra gli studenti universitari di Bologna c’è preoccupazione. Le voci si rincorrono e, come spesso succede nei telefoni senza fili, le notizie si ingigantiscono. La preoccupazione è legata ad un luogo che, nei mesi più caldi, è meta di molte ragazzi e ragazzi che stanno preparando gli esami: il Giardino Belmeloro, meglio conosciuto come Giardino di San Leonardo.
A pochi metri dalla John Hopkins, quel ritaglio di verde nella zona universitaria è un luogo che ha un fascino tutto particolare. Non solo perché è più confortevole di una qualsiasi aula-studio dell’Ateneo, ma perché l’atmosfera che vi si respira è particolare, grazie alla gestione di Anna Carati, per gli studenti semplicemente “signora Anna” o, in alcuni casi, “nonna”.

La signora Anna ha preso in gestione quel luogo ormai più di vent’anni fa, riaprendolo dopo un periodo buio che lo aveva reso un crocevia di spaccio di droga. Da quel momento e con grande dedizione, è riuscita, non senza fatica ed ostacoli, a trasformare il giardino in un luogo di socializzazione ed incontro per molti giovani che vivono a Bologna.
Un luogo un po’ anarchico, dove i frequentatori sono chiamati ad autogestirsi, a responsabilizzarsi, anche attraverso una metaforica tirata d’orecchi della signora Anna, pronta a ricordare il valore di un bene comune come quello.

Il 31 dicembre scorso è scaduta la convenzione con l’associazione “La Formica”, di cui Carati fa parte. L’associazione non è più iscritta al registro delle Libere Forme Associative e, regolamenti comunali alla mano, non potrebbe più gestire il giardino. La signora Anna, però, non ha alcuna intenzione, almeno per il 2016, di lasciarsi togliere la gestione. Il clamore della protesta ha raggiunto anche le cronache cittadine, inducendo il consigliere comunale Marco Piazza (M5S) ad interrogare la giunta, cui ha risposto l’assessore all’Ambiente Patrizia Gabellini.

Dal Quartiere San Vitale, che gestisce la convenzione del Giardino di San Leonardo, arriva una spiegazione di quanto sta accadendo. Ai nostri microfoni la presidente Milena Naldi racconta che, oltre alle questioni burocratiche, è l’età della signora Anna – 88 anni – ad averla convinta a cercare una soluzione diversa. “Anche per il suo bene, è opportuno che qualcuno le si possa affiancare per aiutarla”, spiega Naldi, che ha comunicato anche che, allo scopo, è stato individuato il Comitato Piazza Verdi di Otello Ciavatti. Non un “esproprio”, dunque, ma un affiancamento.

Riconoscendone il valore e il grandissimo impegno, la presidente del San Vitale lancia anche l’idea che, un giorno si spera lontano, quel giardino possa essere intitolato proprio alla signora Anna.
Quest’ultima, per il momento, non pare però intenzionata a farsi aiutare e, ai microfoni del nostro Alessandro Albana, ha ricordato tutte le fasi di quel luogo: un tempo cimitero per le suore dell’Istituto delle Scienze Religiose che lo donò al Comune, il quale lo affidò ad un centro anziani che distrusse un bellissimo pergolato di uva bianca per costruire piste da bocce, passando per gli anni dello spaccio e la successiva riqualificazione.

Studenti e studentesse che frequentano il parco temono che le caratteristiche dello stesso possano essere snaturate, che la libera socialità possa lasciare il passo a rigidità regolamentari, se non, in prospettiva, ad una sorta di privatizzazione. “Certo, prima o poi la signora Anna si stancherà di gestirlo, vista l’età – osserva una studentessa ai nostri microfoni – Però non esistono molte persone che si prendono cura di un luogo senza un valore economico in cambio. Vorremo che l’impronta restasse la stessa, quella della coesione sociale e della battaglia contro le droghe pesanti”.