Il Parlamento Europeo è stato inondato da migliaia di firme di italiani che denunciano la mancata tutela dello Stato italiano nei confronti di chi si occupa di un famigliare non autosufficiente.

Il 31 dicembre scorso si è conclusa la raccolta firme per il riconoscimento dei diritti umani dei famigliari caregiver, più di 30mila adesioni già presentate al Parlamento Europeo con l’obiettivo di sottopporre la questione all’attenzione dell’istituzione comunitaria. Una denuncia all’Europa, per segnalare l’assordante silenzio della politica italiana di fronte alla persistente violazione di diritti perpetrata nei confronti di queste persone.

Il caregiver familiare è colui che si prende cura in modo spontaneo ed autonomo di una persona, spesso un familiare, con patologie e disabilità gravi e gravissime. Un importante lavoro di accudimento che occupa in molti casi 365 giorni l’anno 24ore su 24, che costringe chi lo svolge agli arresti domiciliare senza alcuna commissione di reato, che lo priva di diritti umani fondamentali come il diritto alla salute, al riposo e alla vita sociale.

In Italia manca la volontà politica di sostenere chi si occupa in ambito domestico di un famigliare non autosufficiente, manca l’attenzione sull’impatto emotivo, sociale ed economico che la malattia ha sull’intera famiglia. I family caregiver sono persone che annullano la propria vita per una scelta d’amore, che spesso sono costrette a dover lasciare il proprio lavoro per dedicarsi totalmente all’assistenza, che vivono nella costante paura di non farcela più rischiando di condannare il proprio caro all’istituzionalizzazione.

“Uno Stato che costringe un cittadino ad una logorante assistenza del proprio familiare senza garantirgli le tutele obbligatorie in qualunque tipo di lavoro, di fatto, lo tortura” ci dice Chiara Bonanno, una delle promotrici del ricorso collettivo. Chiara, che come tante mamme in Italia si occupa a tempo pieno del proprio figlio gravemente disabile, ci spiega come invece le altre nazioni europee abbiano deciso di investire sulla famiglia tutelandone la salute, e in particolar modo quella dei famigliari caregiver, e proteggendola dall’impoverimento che potrebbe derivare dall’assistenza di queste persone.

Sostegno economico decoroso, riconoscimento di eventuali malattie professionali e diritto a una pensione come qualunque altro lavoratore: sarà questa la sfida che si giocherà in Europa.

Alice Benatti