Aveva definito legittimo il sabotaggio al Tav e, per questo, giovedì finirà a processo. Molte librerie italiane e straniere danno vita ad un’iniziativa in solidarietà allo scrittore Erri De Luca. “No al reato d’opinione”. A Bologna iniziative nelle librerie Trame e delle Moline.

Erri de Luca: insieme per dire NO al reato d’Opinione

Esprimere un’opinione contro il Tav Torino-Lione e in favore della resistenza popolare della Val di Susa, in Italia, può costare un’incriminazione. È successo allo scrittore Erri De Luca che per aver definito legittimo il sabotaggio all’Alta Velocità è stato incriminato con l’accusa di “istigazione a delinquere“. Dai nostri microfoni, lo stesso De Luca si era detto orgoglioso di finire a processo per un reato di opinione.
Giovedì prossimo, 5 giugno, si terrà l’udienza preliminare del processo. Un appuntamento preceduto da un’iniziativa di solidarietà nei confronti dello scrittore che coinvolge tante librerie di tutta Italia e qualcuna anche all’estero.

L’iniziativa è stata promossa da Raimondo De Maio, titolare della libreria “Dante e Descartes” di Napoli, amico ed editore dello scrittore, ma ben presto ha ottenuto le adesioni di tanti operatori culturali in giro per il Paese.
A Bologna sono due le librerie che aderiscono all’iniziativa: la Libreria Trame di via Goito e la Libreria delle Moline di via delle Moline. Dalle 18 alle 19.30, in via Goito, i lettori sono invitati a leggere un brano di De Luca. Iniziativa analoga in via delle Moline, ma dalle 18.30 alle 20.30.

“Riteniamo che la libertà di opinione, in un Paese già fragile, vada garantita – osserva ai nostri microfoni Nicoletta Maldini della Libreria Trame – Erri De Luca è uno scrittore molto apprezzato, che ha idee radicali ma espresse in modo non violento”.
La libraia cita poi una vignetta di Zerocalcare che esprime la sua posizione: “Non è possibile che possano essere paragonati e suscitare medesima indignazione il danneggiamento di un oggetto e, ad esempio, la bomba alla stazione di Bologna. Erri De Luca ha dato voce a quello che sostiene la Val di Susa e anche l’Europa: che quell’opera è costosa, crea devastazione e forse nemmeno utile”.