Il consigliere di Coalizione Civica del Quartiere Santo Stefano, Detjon Begaj, racconta un episodio razzista cui ha assistito su un treno da Falconara a Bologna. Polfer e capotreno aggrediscono verbalmente un ragazzo di colore, dando per scontato che non avesse il biglietto, di cui invece era in regolare possesso. Il consigliere è intervenuto e, per contro, gli agenti gli hanno chiesto i documenti farneticando considerazioni razziste. Scene sempre più frequenti sui treni italiani.

Chi frequenta abitualmente i treni italiani, specialmente i regionali, avrà sicuramente assistito ad una scena discriminatoria e razzista come quella denunciata da Detjon Begaj, consigliere per Coalizione Civica al Quartiere Santo Stefano.
Viaggiando dalle Marche a Bologna, a bordo di un treno, il consigliere ha assistito ad un controllo della Polfer e del capotreno nei confronti di un ragazzo di colore che, prima ancora che il convoglio fosse partito, è stato aggredito verbalmente dagli agenti. Questi ultimi hanno ignorato gli altri passeggeri, dirigendosi subito verso il ragazzo africano, dando per scontato che non fosse in possesso di un regolare biglietto e facendolo addirittura scendere dal treno.

ECCO COME IL CONSIGLIERE RACCONTA L’ACCADUTO SU FACEBOOK:

Il giovane si è lamentato del trattamento ricevuto dagli agenti, anche per il fatto che era in possesso del titolo di viaggio.
Nel parapiglia, il consigliere del Santo Stefano è intervenuto, offrendosi di prestare aiuto al ragazzo africano. Chiarito il problema, però, gli agenti hanno chiesto i documenti a Begaj, arrivando a domandare anche il permesso di soggiorno, probabilmente a causa del cognome di origine albanese, nonostante il consigliere sia di nazionalità italiana. Probabilmente un tentativo di intimidazione.
Per tentare di “giustificare” l’accaduto, però, i poliziotti hanno farneticato di statistiche secondo cui le persone di colore rappresentano il 70% degli evasori e, addirittura, che i treni regionali vengano tagliati a causa loro.

“Si è trattato di una scena che molti altri possono raccontare, perché è piuttosto frequente sui treni italiani – sottolinea il consigliere di Coalizione Civica – Un episodio di vera discriminazione anche per le modalità e i toni con cui i poliziotti si sono rivolti fin da subito al ragazzo”.
Quel che Begaj lamenta, inoltre, è il totale silenzio degli altri passeggeri del treno, che hanno assistito alla scena in totale silenzio, senza intervenire. Un atteggiamento a tutti gli effetti “omertoso”.

ASCOLTA L’INTERVISTA A DETJON BEGAJ: