Ha inaugurato giovedì scorso in via Nazario Sauro “L’Altro Spazio”, il locale dell’associazione Farm accessibile a tutti. Dal bancone ribassato per clienti e baristi in carrozzella, a menù in braille e sistemi per favorire la comunicazione tra diversamente abili: la progettazione ha tenuto conto di tutto e di tutti.

L’altro Spazio: il locale per tutti, ma proprio tutti

Inclusione e accessibilità. Sono questi due i concetti che Nunzia Vannuccini, presidente dell’associazione Farm, utilizza per descrivere “L’Altro Spazio“, il bar di via Nazario Sauro inaugurato giovedì scorso. Si tratta del primo bar completamente accessibile a tutte le persone, che siano normodotate o diversamente abili ed è il frutto di un lavoro di progettazione durato anni.
Dai menù in braille per i non vedenti a bigliettini in prossimità della cassa per i non udenti, fino al bancone ribassato e più agevole sia per i clienti in carrozzina, che per i baristi.

“Abbiamo studiato nei minimi dettagli quali erano gli accorgimenti per rendere accessibile il locale – spiega Vannuccini – e il giorno dell’inaugurazione tutto è filato liscio, come se lavorassimo insieme da 10 anni”.
Il risultato è che i deficit, all’interno de “L’Altro Spazio”, spariscono e le persone si trovano a proprio agio.

Il locale avrà un menù e installazioni che cambieranno ogni 3 mesi. Il primo tema, scelto dall’artista olandese Jascha Blume è intitolato “Nobody Land”. Oltre a ciò, ci saranno iniziative di vario genere, come cene al buio, reading, concerti, incontri e performance. Ci sarà anche uno spazio riservato ai bambini e un luogo gestito dal centro di poesia ‘al verso 61’ dove assistere a reading organizzati, oltre che una libreria dove leggere i libri dei poeti contemporanei.