“La vostra cultura è contro natura”. È il contenuto dello striscione intimidatorio lasciato nottetempo da Forza Nuova sui cancelli della scuola elementare “Rodari” di San Pietro in Casale, seguito alla bufala diffusa da “Il Giornale”. Si tratta solo dell’ultimo attacco dei “No-Gender” contro le insegnanti che promuovono l’educazione alle differenze. Samanta Picciaiola: “I genitori hanno sempre dato sostegno alle insegnanti”. In cantiere una manifestazione contro l’intolleranza.

Scuola elementare Rodari presa di mira per una bufala

Intimidiscono, ma tanto coraggiosi non sono dal momento che agiscono di notte e se la prendono con le maestre di una scuola elementare.
La vostra cultura è contro natura” è il testo dello striscione appeso da Forza Nuova sui cancelli della scuola primaria “Gianni Rodari” di Poggetto, a San Pietro in Casale. Le destinatarie sono quelle insegnanti “colpevoli” di promuovere l’educazione alle differenze e il rispetto delle diversità di genere e di orientamento sessuale.

L’episodio, registratosi a cavallo del ponte del 2 giugno, è solo una delle tante manifestazioni integraliste dei No Gender, che negli ultimi tempi rendono la vita davvero difficile alle insegnanti della provincia a nord di Bologna.
“Prima le proteste per lo spettacolo teatrale Fa’Afafine – racconta ai nostri microfoni Samanta Picciaiola, presidente dell’associazione Falling Book – poi uno striscione da parte dell’associazione Evita Peron e ora il gesto rivendicato da Forza Nuova”. Quest’ultimo episodio è seguito alla bufala diffusa da “Il Giornale” e poi rettificata, in cui si parlava di un laboratorio in cui i bambini sarebbero stati costretti a inscenare un matrimonio gay.

Gli oppositori ai progetti che insegnano il rispetto delle differenze di genere ed orientamento sessuale a scuola sono integralisti cattolici spalleggiati da formazioni neofasciste. La vicina diocesi di Cento, nei mesi scorsi, ha organizzato iniziative in cui ha chiamato ad intervenire esponenti dei movimenti contro la fantomatica “Teoria del gender” ed iniziative simili si sono registrate anche in altri Comuni della bassa.
“I genitori dei bambini delle scuole elementari – osserva Picciaiola – hanno sempre espresso vicinanza e sostegno alle insegnanti“. Non si tratta dunque di genitori residenti, ma di associazioni che col territorio hanno poco o nulla che fare.

Le istituzioni hanno espresso solidarietà alle insegnanti, chiedendo anche alle forze dell’ordine di individuare i responsabili dell’ultimo episodio.
Alcuni sindacati hanno offerto anche sostegno legale alle insegnanti, nel caso volessero sporgere denuncia. Quello che però chiedono le maestre è di essere lasciate libere di insegnare il rispetto verso le diversità, così come sancito da Costituzione.
In cantiere, infine, c’è un’iniziativa di risposta alle intimidazioni, che dovrebbe svolgersi entro la prima metà di giugno.