E’ iniziato questa mattina lo sgombero dello stabile di Via Achillini. E’ stato ordinato dal Gip di Bologna con l’accusa agli occupanti di dare vita ad attività parapolitiche che potrebbero portare a nuove occupazioni. La reazione degli inquilini è stata la protesta.

Il problema della casa sta diventato più pressante anche nella nostra città. Lo hanno dimostrato le numerose occupazione autogestite degli ultimi mesi e l’intesa attività del sindacato di base degli inquilini Asia-Usb.

Ma questa mattina è arrivato lo stop. Le forze dell’ordine con in mano un mandato, hanno eseguito lo sgombero ordinato dal gip. Non viene contestata solo l’occupazione ma viene valutata la necessità di sgomberare perché lo stabile autogestito viene visto come un luogo da cui potrebbero partire proposte di nuove occupazioni.

“Quello che viene contestata è l’attività poiltica per il diritto alla casa. La decisione questa volta non è arrivata dal Comune ma direttamente dalla magistratura. E’ un chiaro attaccco  preciso non solo al diritto alla casa ma anche a chi prova a portare posizioni di dissenso e si autorganizza e autogestisce” afferma ai nostri microfoni Federico Orlandini, di Asia-Usb.

Gli occupanti di Via Achillini sono stati svegliati questa mattina dalle forze dell’ordine e subito dopo l’inizio dello sgombero hanno dato vita a una protesta che sta bloccando il traffico in Via Mazzini, per sensibilizzare la città sulla loro condizione e sulle politiche che riguardano il diritto all’abitare.

Successivamente hanno dato vita a un presidio per chiedere chiarimenti e spiegazioni, di fronte a una situazione che è risultata inaspettata. Asia-Usb ha invitato tutta la cittadinanza di fronte alla prefettura, in Piazza Roosvelt: “L’inaccettabile principio della repressione preventiva l’abbiamo visto messo in pratica nei confronti degli studenti nel corso delle recenti manifestazioni e lo vediamo propagandato dal Ministro Cancellieri che invoca il cosiddetto DASPO e nelle sue continue, allarmistiche, dichiarazioni pubbliche sul pericolo di una situazione di conflitto da parte dei lavoratori e delle famiglie che stanno subendo gli effetti della crisi economica – scrive il sindacato di base nel comunicato – Oggi, a farne le spese, nella la nostra Città, sono le famiglie di Via Achillini. Tutti i sinceri democratici dovrebbero indignarsi di fronte alle motivazioni addotte dal Tribunale di Bologna”.

Subito dopo gli inquilini e le realtà che sono accorse in loro appoggio hanno sfilato per le vie della città fino ad arrivare nel cortile del comune, dove la protesta si è fermata, attaccando alle pareti gli striscioni.