“Contro ogni tortura: l’Italia approvi la legge entro il 2016”. È la petizione lanciata da Ilaria Cucchi su Change.org, che in pochi giorni ha già raccolto 200mila firme. “Giusto chiedere verità per Giulio Regeni, ma ricordiamoci che siamo l’unico Paese d’Europa a non avere una legge contro le brutalità di Stato”.

La velocità con cui il Parlamento ha approvato leggi come il Jobs Act o la Buona Scuola non è la stessa con cui discute dell’introduzione in Italia del reato di tortura. Che le priorità della maggioranza di governo fossero altre si era già capito, che l’approvazione di una legge che inserisca serie sanzioni ad esponenti dello Stato che si macchiano di delitti violenti contro i cittadini venga sempre rimandata, con il testo annacquato, è sempre più evidente.

Per tentare di sbloccare la situazione ed arrivare all’introduzione del reato di tortura nel codice penale italiano entro quest’anno, Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha lanciato una petizione online, che in pochi giorni ha già raccolto 200mila firme. Sul portale Change.org ogni persona può sottoscrivere l’appello, indirizzato al premier Matteo Renzi, al ministro della Giustizia Andrea Orlando e al Parlamento.

Stiamo chiedendo all’Egitto verità per Giulio Regeni – scrive Ilaria Cucchi – Dobbiamo farlo. Ma ricordiamoci che lo facciamo dall’alto del fatto di essere l’unico Paese d’Europa a non avere una legge contro le brutalità di Stato. La Corte di Strasburgo ha già condannato l’Italia per gli orrori del G8 di Genova nel 2001. E ci ha imposto l’introduzione nel nostro codice penale del reato di tortura. Che aspettiamo?”.