Riuscito lo sciopero generale della Fiom. Adesioni altissime su tutto il territori della Regione.
Papignani: “Firma dell’accordo: una provocazione.”

Partecipatissimo il corteo della Fiom di questa mattina che ha invaso pacificamente le vie del centro. Dato confermato dalle percentuali sulle adesioni allo sciopero, che in tutto il territori ha superato di molto l’ottanta percento.

Dopo il concentramento in a Porta Saragozza, il corteo dei metalmeccanici ha percorso i viali fino a Porta Lame, dove sono state depositate delle corone di fiori davanti al sacrario dedicato alle memoria delle vittime della battaglia del 7 novembre 1944. Il corteo è poi ripartito risalendo via Lame, via Ugo Bassi e  via Rizzoli riempiendola completamente. Dal palco sotto le due torri si sono succeduti gli interventi dei delegati Fiom nonché quello di un rappresentante del movimento studentesco, a rimarcare l’unità di analisi e di intenti venutasi a creare nelle settimane passate.

Una provocazione in piena regola. Cosi Bruno Papignani, segretario regionale della Fiom, ha definito la firma dell’accordo separato di ieri. Una firma che è avvenuta mentre a Milano si teneva la manifestazioni regionale Fiom, e proprio il giorno prima dello sciopero nazionale di oggi. “Adesso i padroni, con il vostro aiuto stanno cercando di eliminare noi, ma poi toccherà anche a voi” ha continuato dal palco Papignani.
Ricordando che questo accordo elimina di fatto il contratto nazionale di lavoro, lasciando mano libera al padronato di “fare quello che gli pare e piace”, Papignani ha riaffermato la determinazione della Fiom di non far applicare l’accordo, con tutti mezzi a disposizione.  Senza una legge sulla rappresentanza in fabbrica, ha concluso, sarà sempre una minoranza di sindacati gialli a decidere sulle condizioni dei lavoratori.

Paolo Antoniazzi