Sabato la formazione neofascista sfilerà per la città. Il sindaco non ha preso nessuna posizione a riguardo. E il coordinamento antifascista Murri ha deciso di scrivergli per sollecitarlo.

Dopo la manifestazione dello scorso 24 novembre, partecipata da moltissime realtà di movimento bolognese, il Coordinamento Antifascista Murri  torna a far sentire la sua voce. Ripotiamo la lettera del Coordinamento indirizzata a Virginio Merola e alla sezione bolognese dell’Anpi. Un modo per cercare di rompere il silenzio sulle formazioni neofasciste nella nostra città.

All’attenzione del Sindaco Virginio Merola e dell’ANPI di Bologna

Alcune considerazioni sul quartiere Murri e la città, sui rigurgiti neofascisti e sulla mobilitazione popolare per la chiusura della sede di CasaPound.

Nei primi mesi del 2012 il partito fascista CasaPound apre di soppiatto una propria sede in via Malvolta 16D, dietro il nome di Associazione Sole e Acciaio. CasaPound è conosciuta da tempo in tutto il territorio italiano per le proprie azioni violente. Solo nel corso degli ultimi due anni sono state decine le aggressioni, dal Lazio all’Abruzzo, dalla Toscana al Trentino, dall’Emilia alla Lombardia, dalle Marche alla Campania. Nel dicembre 2011 Ganluca Casseri militante della sede di CasaPound di Firenze prende il fucile e spara sui venditori ambulanti dei mercati rionali ammazzando due lavoratori senegalesi e ferendone tre. Questa è CasaPound, al di là delle parole opportunistiche che usano i loro leader, al di là dei tentativi di presentarsi come “brave persone” in vista delle prossime elezioni politiche.

Poco dopo l’apertura della sede di CasaPound in via Malvolta, diversi residenti del quartiere si sono mobilitati e hanno dato vita a iniziative di informazione rivolte alla cittadinanza e agli abitanti. Sabato 24 novembre più di mille persone hanno attraversato il quartiere per oltre tre ore: via Mazzini era strapiena, da piazza Trento e Trieste all’incrocio con via Palagi, di donne e uomini che, in nome di valori quali l’internazionalismo, la libertà e la giustizia sociale, nonché la sicurezza di tutti, hanno espresso la propria ferma volontà: la sede di via Malvolta deve chiudere subito!

Di fronte a tutto ciò la giunta non ha espresso nemmeno una parola e così l’ANPI. Strano perché il quattro febbraio 2011 in piena campagna elettorale il sindaco aveva affermato, riferendosi a una sede di CasaPound in via Guerrazzi (chiusa ancora prima di aprire grazie a una vasta mobilitazione antifascista): “Non vedo con piacere che si apra una struttura di questo tipo […] non c’è la libertà di opinione sul fascismo e sulla negazione dei campi di concentramento. Non c’è e non ci può essere. Mi auguro non sia questa l’intenzione di CasaPound, perché se c’è un’intenzione di questo tipo non ha cittadinanza a Bologna” (http://radio.rcdc.it/archives/anche-merola-si-schiera-contro-casapound-restare-vigili-70904/)

Perché oggi Merola mette la testa sotto la sabbia e fa finta di non vedere né sapere?

E perché l’ANPI si trincera anch’essa dietro al proprio silenzio quando numerose sezioni in tutto il nord Italia (Milano, Trento, Cuneo, Reggio Emilia, Casalgrande, Brescia ecc.) si sono espresse chiaramente contro CasaPound e hanno appoggiato le mobilitazioni antifasciste nate dalla gente comune? Virginio Merola e l’ANPI vogliono forse offendere la memoria dei nostri nonni e degli antifascisti tutti, o sono solo degli inetti?

Noi, abitanti antifascisti del quartiere Murri facciamo appello ai residenti della zona affinché si uniscano a noi nell’esprimere la propria indignazione nei confronti della sede di via Malvolta.

Noi siamo convinti infatti che tale sede rappresenti una minaccia e un pericolo per l’incolumità fisica di tutti. Non solo: noi sappiamo che, oggi come ai tempi di Mussolini i fascisti, del secondo e del terzo millennio (come si definiscono i militanti di CasaPound), sono schierati con i settori più reazionari e oscurantisti della società.

Noi non vogliamo più vedere i fascisti in quartiere, né da altre parti della città, perché siamo irrimediabilmente altro da loro: noi siamo infatti al fianco di coloro che si battono oggi per il diritto a un lavoro dignitoso, a una scuola per tutti, a una sanità pubblica, gratuita ed efficiente, che lottano per abolire una legislazione razzista nei confronti degli immigrati, per fermare la devastazione del territorio. Queste lotte, cui ci dedichiamo quotidianamente, non possono evidentemente coesistere con una sede neofascista in quartiere. Chiunque si trovi d’accordo con queste parole è pertanto benvenuto a unirsi a noi nella campagna per chiudere la sede di via Malvolta 16D. Ci troviamo in riunione ogni martedì alle ore 18 presso la biblioteca del centro sociale della Lunetta Gamberini.

Coordinamento Antifascista Murri