I finanziamenti alle scuole private continuano a fomentare il dibattito in città. L’assessore Lepore definisce “invasione dei marziani” le adesioni di personalità nazionali di spicco all’appello di Articolo 33. Il sindaco rivendica il modello attuale e dice che in ogni caso ha preso un impegno per mantenere i finanziamenti. Bortolini (Verdi): “Se lo farà avrà poca vita amministrativa”.

Si fa fatica a star dietro alle polemiche intorno al referendum del 26 maggio, quando i cittadini bolognesi saranno chiamati alle urne per dire se vogliono abolire o mantenere i finanziamenti comunali alle materne private.
Dopo le critiche al comportamento del sindaco Virginio Merola da parte di Ivano Marescotti e Wu Ming, a dare il “la” a nuove occasioni di scontro è stata prima una frase dell’assessore Matteo Lepore e poi quelle del primo cittadino stesso.

Lepore ha definito “l’invasione dei marziani” l’adesione di personaggi di caratura nazionale del mondo della musica e della società all’appello lanciato dal Comitato Articolo 33. In particolare la discesa in campo del cantante Daniele Silvestri deve aver fatto preoccupare la giunta sulla popolarità che i referendari stanno ottenendo in tutta Italia.
Merola, invece, è tornato a parlare e ad illustrare quale sarà la sua posizione anche qualora al referendum vinca l’opzione A, quella cioè che chiede di abolire i finanziamenti.
“Chi vuole va a votare, ma sappia che sono stato eletto per portare avanti questo sistema – ha affermato Merola – Io ho le mie responsabilità ed impegni presi con gli elettori che intendo mantenere”. Il sindaco va oltre, difendendo a spada tratta il modello integrato: “È quello giusto”.

A replicare sia alla giunta che al sindaco è, tra gli altri, Filippo Bortolini, presidente dei Verdi: “L’invasione dei marziani? È la giunta che vive sulla luna”.
Secondo l’esponente ecologista il Pd continua a dire falsità facendo leva sulle paure dei cittadini: “Non è vero che, in caso di vittoria dell’opzione A migliaia di bambini non avranno un posto a scuola. Il referendum è consultivo ed indica la direzione che l’Amministrazione deve prendere, anche verso il disimpegno dello Stato”.
Al sindaco che dice di voler andare avanti per questa strada, qualunque sia il risultato, Bortolini risponde: “Se lo farà avrà poca vita amministrativa, perché difficilmente i cittadini torneranno a votare un sindaco che non li ascolta”.