Il M5S all’attacco del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini sulle multe per eccesso di velocità. 21 le sanzioni rilevate all’auto blu del governatore, ma solo 4 sono state pagate. 16 multe sono state annullate dai prefetti per “impegni istituzionali”. L’auto ha sfrecciato anche a 170 km/h. L’intervista alla capogruppo pentastellata Silvia Piccinini.

Volendo usare l’ironia e riprendere una polemica di pochi giorni fa, verrebbe da dire che queste cose al presidente della Camera Roberto Fico non potrebbero succedere, dal momento che si reca a Montecitorio in autobus. E sono proprio i mezzi di trasporto di figure istituzionali il terreno di scontro politico tra M5S e Pd, anche in Emilia Romagna.
Tramite un accesso agli atti, la capogruppo pentastellata in Regione, Silvia Piccinini, ha “scovato” le trasgressioni dell’auto su cui viaggia il governatore Stefano Bonaccini e gli “sconti istituzionali” che gli vengono fatti.

Ventuno multe per eccesso di velocità (anche a 180km/h di media) in poco meno di due anni. Solo quattro pagate, una ancora in via di accertamento e ben 16 annullate o archiviate, ovvero il 76% del totale – si legge in una nota della consigliera regionale – Sono sicuramente numeri da guinness dei primati quelli che riguardano la giunta del presidente Bonaccini e la capacità di farsi annullare le multe prese dall’auto blu d’ordinanza in servizio fino all’estate del 2017, ovvero quando l’ultimo autista regionale è andato in pensione. Per farlo, nella stragrande maggioranza dei casi, a Bonaccini e ai suoi assessori, è bastato scrivere al Prefetto di zona chiedendo un colpo di spugna sulle multe registrate da velox, tutor e telecamere di accesso a zone a traffico limitato e annotando la semplice giustificazione ‘impegni istituzionali'”.

I grillini puntano il dito contro i privilegi di cui gode Bonaccini in qualità di presidente della Regione e osservano che “ai comuni mortali non basta dire di essere in ritardo per non pagare“.
Sul tema Piccinini presenterà un’interrogazione e un ulteriore accesso agli atti per chiarire ulteriori aspetti della vicenda. “Quello che vorremmo capire è quale sia stato il metro di giudizio utilizzato per annullare queste multe”. Secondo la capogruppo del M5S, infatti, ci sono casi, come quello che riguarda l’assessore Petitti che a marzo del 2016 veniva immortalata in autostrada dal sistema tutor a sfrecciare in auto blu a 159km/h di media, in cui la giustificazione dell’impegno istituzionale non è bastata al Prefetto di Modena per annullare la sua multa. “Peccato che però si trattasse della terza multa presa nel giro di pochi minuti in autostrada e che le altre due, con la medesima giustificazione, siano state tranquillamente annullate”, continua la consigliera.

In mattinata è arrivata la replica della giunta, affidata al sottosegretario Andrea Rossi: “I componenti di questa Giunta sono sul territorio ogni giorno. Giriamo l’Emilia-Romagna in lungo e in largo per appuntamenti istituzionali, spesso ognuno con la propria auto oppure, fino a pochi mesi, quando necessario, utilizzando l’autista interno alla Regione, poi andato in pensione. Ma qui non c’è alcun privilegio personale visto che sono stati presentati ricorsi alle Prefetture competenti così come può fare chiunque riceva una contravvenzione. E la Regione non ha messo un euro nelle multe, perché quelle che non sono state archiviate sono state pagate direttamente dagli amministratori”.

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