Dopo mesi di lavoro tra l’assessorato regionale e i centri anti-violenza dell’Emilia Romagna, la Regione si dota di un piano contro la violenza di genere che mette a sistema gli interventi e impedisce lo spreco di risorse. La Cgil domani discute e avanza proposte sul tema. Romanin (Casa delle donne): “La stampa sta iniziando a parlare di più del problema e serve per farlo emergere”.

Una legge sulla pari opportunità nella precedente legislatura e ora un piano regionale contro la violenza di genere. Sono gli strumenti di cui si è dotata la Regione Emilia Romagna per fronteggiare in modo più organico e sistematico il problema, attraverso il sostegno e il finanziamento dei 13 centri anti-violenza presenti lungo la via Emilia.
La Cgil regionale promuove un incontro, che si terrà domattina dalle 9.30 alle 13.00 nella sede del sindacato, per riflettere sui contenuti del piano e avanzare proposte. Ad intervenire saranno Antonella Raspadori, che segue il tema delle pari opportunità nella Cgil regionale, Loredana Taddei, responsabile nazionale delle Politiche di Genere del sindacato, l’assessora regionale Emma Petitti, che ha coordinato i lavori del piano, e Angela Romanin, vicepresidente dei centri-antiviolenza dell’Emilia Romagna.

Dai nostri microfoni Romanin esprime soddisfazione per il piano, che è stato scritto di concerto coi centri anti-violenza, e che ha il merito di mettere a sistema gli interventi, uniformandoli e cercando di renderli più efficaci. In particolare, il piano individua i soggetti qualificati a seguire le donne vittime di violenza. Particolare non secondario se si pensa che lo Stato ha cominciato da poco a destinare risorse su tutto il territorio, ma nei finanziamenti a pioggia molti soldi sono andati a soggetti improvvisati e non qualificati nel soccorso e nel supporto alle donne.

La stampa, ormai quotidianamente, ci riporta casi di violenza nei confronti delle donne o femicidi, anche nella nostra regione. L’ultimo in ordine di tempo riguarda l’uccisione di una donna di 40 anni a Ravenna, molto probabilmente per mano del marito.
La violenza di genere è in aumento?Non credo – commenta Romanin, che con la Casa delle Donne ogni hanno pubblica un report coi dati raccolti – Penso invece che la stampa ne stia parlando di più, talvolta anche in modo qualificato. Questo è molto importante per fare emergere il fenomeno, che spesso resta sommerso”.