Rappresaglia del Pdl che non vota la fiducia al decreto Sviluppo in Senato ed esce dalla maggioranza. Raisi (Fli): “In un giorno bruciato un anno di sacrifici chiesti agli italiani”. Vassallo (Pd): “Mossa per far saltare la legge elettorale”. Cremaschi (NoDebito): “La destra è in stato confusionale, ma Monti ha prodotto un milione e mezzo di disoccupati”.

È un vero e proprio sgambetto quello che il Pdl ha fatto al governo Monti in Senato. La motivazione ufficiale è una sorta di rappresaglia alle dichiarazioni del ministro Passera all’ennesima discesa in campo di Silvio Berlusconi, ma le ragioni vere potrebbero essere ben altre.

Replicando alle dichiarazioni di Berlusconi (“Il Paese è nel baratro, mi chiedono di tornare in campo”), in mattinata, ad Agorà su Rai3, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera dichiara: “Qualunque segnale che faccia pensare all’estero che l’Italia torni indietro invece che fare passi avanti è controproducente. Non posso entrare nelle dinamiche dei singoli partiti ma come Italia dobbiamo dare la sensazione che il Paese va avanti. Tutto ciò che può fare immaginare al resto del mondo, ai nostri partner, che si torna indietro non è bene per l’Italia”.

In aula, il senatore Gramazio ha chiesto addirittura le dimissioni del ministro Passera, il Pdl non vota al Senato il decreto sviluppo-bis, senza tuttavia far mancare il numero legale. “La decisione del Pdl di non votare la fiducia al governo è un atto irresponsabile con cui vogliono mascherare la loro crisi e il fallimento politico di Silvio Berlusconi”, afferma il presidente dei senatori dell’Udc, Gianpiero D’Alia. Il Pd invece, attraverso le parole del presidente dei senatori Anna Finocchiaro sostiene che “se il principale partito della strana maggioranza che sostiene Monti non vota la fiducia e lo fa in modo irresponsabile, in un momento delicatissimo per il Paese, vuol dire che il governo non ha più la maggioranza. Cosa succede in questi casi? Credo che Monti dovrebbe recarsi al Quirinale“.

Il commento del Senatore di Fli, Enzo Raisi, ex-berlusconiano, riguardo alle future ripercussioni sulla Borsa è che “in pochi minuti Berlusconi ha bruciato un anno di sacrifici inumani degli italiani, disintegrando l’immagine di un’Italia che aveva finalmente voltato pagina”. Giorgio Cremaschi, portavoce del Comitato No Debito, ritiene che “Il massimo disagio sul rientro in campo di Berlusconi sia in realtà nelle file della destra, che non riesce a liberarsene.” A questo punto, secondo Cremaschi, il Pd “giocando ai quattro cantoni, potrebbe andare alle elezioni schierandosi con Monti”. Ma secondo Cremaschi non bisogna perdere di vista la sostanza dei fatti: “Il disastro di Berlusconi ha portato a Monti e viceversa. E’ una funzione reciproca. La politica economica di Monti sta solo portando al massacro sociale.”
A chiarire l’atteggiamento che assumerà il Pd è il deputato Salvatore Vassallo, che sostiene che i democratici non sono interessati ad una fine repentina della legislatura. Secondo Vassallo la mossa del Pdl segna anche il tentativo di affossare ogni possibile riforma elettorale.