Come primo gesto, il neo-ministro del Lavoro Luigi Di Maio incontra i riders, una delle categorie più sfruttate, promette una legge nazionale per regolamentare il settore e fissa un nuovo appuntamento per la settimana prossima. Tommaso Falchi di Riders Union Bologna ci racconta com’è andato l’incontro.

Ieri la telefonata dal Ministero, poi una breve consultazione tra i lavoratori e l’assenso all’opportunità da cogliere. Oggi il viaggio e l’incontro con Luigi Di Maio.
È nato così, in modo un po’ estemporaneo e immediato, l’incontro tra i fattorini di Riders Union Bologna e il neo-ministro del Lavoro, che come primo gesto dal giuramento di venerdì scorso ha dedicato ad una delle categorie più sfruttate il primo appuntamento.

“Abbiamo consegnato al ministro una lettera, che abbiamo anche reso pubblica sui nostri canali – racconta ai nostri microfoni Tommaso Falchi di Riders Union Bologna – in cui abbiamo fotografato un po’ la situazione generale di noi giovani lavoratori. Poi abbiamo raccontato al ministro la nostra battaglia e le nostre richieste”.
Di Maio, fanno sapere i riders, ha preso appunti. Ma ha fatto anche di più: da un lato ha riconvocato i lavoratori la settimana prossima. Dall’altro ha promesso una legge nazionale con cui regolamentare il settore, in particolare introducendo una paga minima oraria, una delle rivendicazioni degli stessi riders.

“Dalle parole bisognerà passare ai fatti”, osserva Falchi, ma intanto l’incontro col ministro è un bel riconoscimento e potrà servire anche nella battaglia stessa.
Se è vero, infatti, che la settimana scorsa a Bologna si è arrivati alla firma della “Carta dei diritti“, promossa dal Comune, la diserzione delle maggiori piattaforme ha fatto molto arrabbiare il sindaco Virginio Merola, che ha addirittura invitato al boicottaggio.
L’intervento del ministro e il possibile tavolo di trattativa che si potrà aprire, quindi, per i riders rappresenta sicuramente una leva maggiore per arrivare a vedersi riconosciuti i diritti minimi di lavoro.

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