Dopo il vertice tra Prefettura e Comune, l’Amministrazione ha incontrato sindacati e cooperative nel tavolo sul destino dei lavoratori dell’hub di via Mattei, chiuso la settimana scorsa. Il futuro resta incerto, come quello dei lavoratori di tutta l’accoglienza. La Prefettura ripresenterà bandi quasi identici a quelli andati deserti. L’intervista a Cecilia Muraro di Adl Cobas.

Quale futuro per il Cie?

Il destino delle lavoratrici e dei lavoratori dell’accoglienza rimane incerto. È quanto si evince dopo il doppio incontro degli ultimi due giorni a Bologna. Nel primo, Prefettura e Comune hanno fatto il punto dopo la chiusura dell’hub di via Mattei, avvenuta la settimana scorsa. Nel secondo gli assessori comunali hanno incontrato i sindacati e gli ormai ex gestori dell’hub, le cooperative riunite in un consorzio.

Per quanto riguarda gli operatori occupati in via Mattei, ora senza lavoro, nel tavolo si sono analizzate le varie situazioni presenti ed è stato convocato un tavolo tecnico tra le cooperative e i sindacati, previsto il prossimo 25 giugno, per l’approfondimento dell’attivazione degli ammortizzatori sociali e di possibili proposte di ricollocazione.
La Prefettura ha fatto sapere che l’hub potrebbe riaprire a fine settembre, ma tra le lavoratrici e i lavoratori prevale la prudenza, con un filo di scetticismo.

Al mondo dell’accoglienza, più in generale, appare chiaro come tutto il sistema rimanga in bilico. Il prossimo 30 giugno andrà a scadenza la gestione dei centri di accoglienza straordinaria (Cas) e i nuovi bandi della Prefettura non sembrano diversi da quelli andati deserti poche settimane fa. Il modello imposto dal Viminale, guidato da Matteo Salvini, rimane quello dei grossi centri, con centinaia di migranti, un taglio ai servizi erogati ai richiedenti asilo e un sensibile calo della quota economica per i gestori.

La preoccupazione per il destino dell’accoglienza, in particolare quella diffusa che è stato un baluardo della nostra città, è serpeggiata tra i lavoratori che ieri, dopo il tavolo col Comune, si sono riuniti in Montagnola per un’assemblea, in concomitanza con le celebrazioni per la Giornata Mondiale del Rifugiato.
La prossima settimana ci sarà una nuova assemblea – fa sapere ai nostri microfoni Cecilia Muraro di Adl Cobas – Questo percorso che si è attivato con l’emergenzialità della chiusura del Mattei vuole continuare, perché sappiamo che non è finita qua e che sia i lavoratori dell’accoglienza che le persone all’interno dei percorsi di accoglienza devono cominciare a difendersi”.

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