Dopo il blitz di ieri alle Rosa Luxemburg durante l’assegnazione dei posti, gli insegnanti del coordinamento precari della scuola di Bologna proseguono la mobilitazione e pretendono risposte dalla ministra Carrozza.

Ieri pomeriggio hanno messo in scena una protesta alle scuole Rosa Luxemburg, dove si svolgevano le procedure di assegnazione delle supplenze, ma non hanno alcuna intenzione di fermarsi. Il coordinamento dei precari della scuola di Bologna, infatti, sono pronti ad accogliere il ministro all’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che domenica sera dovrebbe intervenire alla Festa de l’Unità di Bologna.
Alla ministra chiederanno, in sostanza, quando verranno revocati i continui tagli che la scuola ha subito negli ultimi anni, dalla riforma Gelmini in avanti, e che hanno messo in ginocchio l’istruzione pubblica e le loro vite.

Precari della scuola in Carrozza

I problemi sollevati dal coordinamento sono svariati e riguardano sia la loro condizione lavorativa che – soprattutto – la qualità dell’insegnamento.
C’è il problema del sostegno all’handicap, argomento che, secondo Lucia Argentati del coordinamento “dovrebbe far scandalizzare e indignare tutti”. Gli alunni disabili, in seguito ai tagli, sono quelli più penalizzati. Sempre meno insegnanti con sempre meno ore sono quelli dedicati agli alunni che avrebbero più bisogno. La conseguenza è che si va sempre più riducendo la possibilità di incidere positivamente sul percorso di apprendimento di questi ragazzi.
Oltre al danno, per questo capitolo, c’è anche la beffa, come spiega Argentati: “Le direttive ministeriali ci chiedono sempre maggiore impegno e cura degli alunni, ma nel frattempo si tagliano le risorse e i posti”.

Altro problema, sui cui il coordinamento ha attirato l’attenzione ieri pomeriggio, è quello delle assegnazioni. “Quest’anno si è registrato un vero e proprio disastro organizzativo, in cui senza sapere il calendario delle convocazioni fino al giorno precedente e senza sapere le disponibilità e i posti da poter scegliere, gli insegnanti hanno dovuto decidere entro il giorno successivo”.
Senza considerare, inoltre, che il numero di posti disponibili dimunisce, dal momento che il ministero vorrebbe aumentare di due ore l’orario dei docenti di ruolo per fare a meno di sempre più persone. “In questo senso il coordinamento ha lanciato una campagna per la non collaborazione – spiega l’insegnante – Abbiamo chiesto ai colleghi di ruolo di non accettare aumenti di orario per svolgere mansioni che non appartengono loro”.

Anche per il nuovo anno scolastico, e sempre più, torna il problema delle aule pollaio. Cresce, in sostanza, il numero di alunni per ciascuna classe, incidendo negativamente sulla qualità e sulla possibilità degli insegnanti di personalizzare l’insegnamento e curare l’apprendimento di tutti gli alunni.
Infine il problema delle ferie, che suona come una vera presa in giro per i docenti precari. “Ci è stato tolto un diritto – spiega Argentati – Il dirigente scolastico regionale ci aveva garantito che per l’anno 2012/2013 le ferie ci sarebbero state pagate, in quanto previste nel contratto. Così non è stato e, ancor peggio, il Decreto Stabilità abolisce per i docenti a termine il diritto a partire dall’anno scolastico che sta per cominciare”.
La sensazione dei precari, inoltre, è che loro rappresentino delle cavie per estendere queste misure anche ai docenti di ruolo.

Per tutti questi motivi, quindi, il coordinamento cercherà di interloquire col ministro e chiederle di revocare i tagli, stoppare la divisione le diverse componenti della classe insegnante e scongiurare che le lobby private mettano mano sulla scuola pubblica.