Ogni venerdì su radiocitta’fujiko dopo le 19. Consigli di buona visione in collaborazione con le sale del Circuito cinema Bologna (Europa, Roma, Rialto, Odeon, Jolly). E in regalo due biglietti per gli ascoltatori.

INTERVISTE DELLA SETTIMANA

Con Tatti Sanguinetti, il critico con un passato da sceneggiatore, regista e attore che è ora alle prese con la scrittura di un libro su Walter Chiari.

NELLE SALE
Grazie al rinnovato impegno della Regione Emilia Romagna ritorna da marzo 2011 nelle sale Fice l’iniziativa promozionale “Chi fa d’essai fa per tre”, che consente ai giovani fino a 30 anni di entrare al cinema al prezzo di 3 euro in un giorno alla settimana scelto dalla sala.

Da venerdì 24 giugno ritorna al cinema Odeon di Bologna (via Mascarella 3) la rassegna estiva “Il grande cinema a piccoli prezzi” che con soli 3 euro consentirà di rivedere i principali successi della stagione, soprattutto italiani. Per la locandina per programma completo clicca qui.

MULTISALA ODEON – 13 assassini di Takashi Miike
Il regista giapponese discepolo di Quentin Tarantino non può che girare un film di samurai, ambientato nell’800 nelle ultime fase del feudalesimo nipponico. La storia è molto semplice un sadico signore violenta, uccide e depreda chiunque gli capiti a tiro, un gruppo di nobili stufi di subire simili angherie organizza una squadra che tendergli un’imboscata. Film molto acclamato, e considerato opera della maturità del regista, che si distingue per il rigore della moralità di fondo (onore e giustizia in perenne lotta con violenza e brutalità), e della messa in scena, lenta e maestosa come solo il cinema giapponese sa regalare.

MULTISALA ODEON – The Conspirator di Robert Redford
Negli ultimi anni l’attore e regista americano si è dedicato alla storia del suo paese, presente e passata. Qui si racconto un episodio abbastanza sconosciuto: dopo l’assassinio dell’amato presidente LicoIn, una donna viene accusata della cospirazione. Un avvocato, giovane e ambizioso, accetta a malincuore di difenderla in tribunale. Come tutta la nazione crede che la donna sia colpevole, ma con il passare del tempo si convince della sua innocenza e farà di tutto per farla assolvere.

MULTISALA ODEON – La venere nera di Abdellatif Kechiche
Abdellatif Kechiche il regista de La SchivataCous Cous, presentato alla Mostra di Venezia nel 2010. Il film racconta la storia (vera) di Sarah Baartman, una ragazza khoi che veniva esposta nei freak show europei ottocenteschi con il soprannome di “venere ottentotta”. Dall’Africa venne deportata a Londra con la scusa di una luminosa carriera di attrice. Ma prima venne trasformata in un fenomeno da baraccone, poi in attrazione durante orge e festini parigini e infine in vittima dei deliri di uno scienziato razzista che la studiò e misurò anche nelle sue parti più intime per giungere alla conclusione che la donna non fosse più evoluta di un orangotango.

RIALTO STUDIO – Le donne del 6° piano di Philippe Le Guay
La vita austera e borghese di un agente di cambio e sua moglie viene sconvolta dell’arrivo di sei cameriere spagnole esuli dalla Spagna franchista. La coppia vive a Parigi, trascorrono una vita abbastanza monotona segnata da autocontrollo e rigore, che non sa reggere l’urto vitale e spumegginate delle nuove sei inquiline del loro condominio.

RIALTO STUDIO – Michel Petrucciani Body and Soul di Micheal Radford
Piccolo di statura ma grande nel talento è il noto jazzista Michel Petrucciani. Nato in Francia da una famiglia di modeste origini e affetto da una grave forma di osteogenesi imperfetta, ha presto rivelato la sua predisposizione al suono del pianoforte, trascurando i pareri di chi non lo riteneva idoneo a un lavoro che gli avrebbe richiesto il corpo e l’anima. Body & Soul è infatti il titolo di questo film che prendendo spunto da un brano di Billie Holiday, definisce le caratteristiche di questo gigante della musica alto un metro e due centimetri. Micheal Radford, regista noto ai più per aver diretto il Postino, ha unito in questo documentario il Michel pubblico e quello privato, calcando la mano anche sulle sue legerezze, come l’aver messo al mondo un figlio sapendo che la sua malattia era ereditaria e altamente trasmissibile. I racconti delle mogli e delle fidanzate hanno messo in luce anche la frivolezza con cui Petrucciani si prendeva gioco delle donne. Una morte precoce, ci ha infatti lasciato a soli trentasei anni nel 1999, aggravata da uno stile di vita poco consono alla sua salute, ha chiuso la vita di questo grande pianista che è però passato alla storia.

ROMA D’ESSAI – Tree of life di Terence Malick
Dal più misterioso e riservato regista americano un film sulla nascita della vita. Dalla procreazione alla crescita dei figli, la trama è quasi tutta qui. Il film è quasi tutto visivo, le parola sono ridotte all’essenziale. Si parte con una serie di immagini della natura rispresa nelle sue espressioni più affascinanti, vitali e potenti, nella parte centrale invece la storia di una famiglia, due genitori (Brad Pitt e ), che tirano su i tre pargoli. Il padre è autoritario e vorrebbe la prole a sua immagine e somiglianza, la madre invece eè dolce e materna. Un film difficile, ma che in modo assolutamente originale e antiretorico prova ambiziosamente a raccontare il senso della vita umana.