Continua la contestazione alla riforma della scuola voluta dal Governo. Alle 17 da Piazza Nettuno partirà un corteo contro la #BuonaScuola: tutti chiederanno il ritiro del disegno di legge. Intanto si moltiplicano le manifestazioni di dissenso: verranno stesi teli sui davanzali per protesta, mentre su Internet circola il video di risposta a Renzi, in cui il docente Giovanni Cocchi imita il premier e smantella ogni punto della riforma.

Se il Governo andrà avanti, la contestazione non si fermerà. Oggi, alle ore 17.00 in piazza Nettuno a Bologna, partirà il nuovo presidio contro la #BuonaScuola. Parteciperanno alla protesta tutti i sindacati, gli studenti, i collaboratori scolastici e soprattutto gli insegnanti, precari e non. Molti di questi raggiungeranno gli altri dopo il collegio docenti. Il primo presidio è previsto per le 15.00, sempre in piazza Nettuno, mentre alle 17.00 il corteo si sposterà verso la Prefettura. Tutte le forze presenti in piazza chiedono il ritiro del disegno di legge.
Le protesta non è solo a Bologna: molte altre piazze italiane continueranno a contestare la riforma della buonascuola che vuole minare la qualità e il futuro dell’istruzione pubblica italiana.

Nel frattempo, in rete, stanno circolando alcuni video di protesta, come quello con cui Giovanni Cocchi ha risposto al video di Matteo Renzi sulla riforma. Camicia bianca e lavagna non mancano. Cocchi, insegnante da 35 anni, smonta punto per punto la riforma e con linguaggio chiaro spiega al premier quali sono i difetti della #BuonaScuola. Con questi cambiamenti, una sola prospettiva: più scuole private e meno qualità in quelle pubbliche.
“Stiamo tornando a ciò che non succedeva da decenni – denuncia Cocchi – dove il figlio del medico potrà fare il medico e il figlio dell’operaio non potrà che essere operaio”.

GUARDA IL VIDEO DI GIOVANNI COCCHI

La protesta non sembra avere battute d’arresto e parte soprattutto dal basso. Alcuni hanno invitato i cittadini a stendere lenzuoli bianchi contro la riforma, mentre altri docenti hanno deciso di invalidare la prova Invalsi lo scorso 5 maggio.
Tra questi Gianluca Gabrielli, che ha dimostrato in questo modo la sua contrarietà al disegno di legge e che oggi sarà in piazza per protestare. Ai nostri microfoni, Gabrielli ha spiegato ciò di cui ha bisogno davvero la scuola italiana: ridurre il numero degli alunni per classe per permettere una programmazione individuale, capace di guardare all’alunno e non alla classe. La riforma Gelmini ha reso invivibili le aule dove possono esserci anche 29-30 alunni.

Assunzioni di personale ma senza compromessi: la buona scuola vuole eliminare il precariato ma, in realtà, precarizza tutti gli insegnanti. Ciò che molti non sanno è che tutti sono a rischio: ad esempio, un docente in ruolo da trent’anni se, per qualunque ragione, dovesse chiedere un trasferimento, perderebbe ogni diritto accumulato con gli anni di insegnamento. Nessuno, quindi, è salvo dal ricatto della #BuonaScuola.

Lo strapotere del preside è uno dei punti contestati alla riforma della scuola: il dirigente, infatti, potrà scegliere il proprio corpo docenti senza attingere alle graduatorie e avvantaggiare chi crede più meritevole.
Con i premi per gli insegnanti, si perde il principio della cooperazione, principio fondamentale di una società civile. Con questa riforma, la scuola diventa un’azienda e cresce la competizione tra gli insegnanti.

Daniela Larocca